AGI - Al via al MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, la mostra "Enzo Cucchi. Il Poeta e il Mago", a cura di Bartolomeo Pietromarchi e Luigia Lonardelli. Non si tratta di una classica retrospettiva, piuttosto è un ritratto inedito di un artista poliedrico e visionario, che ha saputo mantenere nella diversità una coerenza tale da essere considerato un punto di riferimento imprescindibile anche per le giovani generazioni di artisti. "Più che una mostra vuole essere un omaggio che il museo fa all'artista, e un omaggio che l'artista fa a sè stesso", ha affermato il presidente del MAXXI, Alessandro Giuli.
Cucchi (Morro D'Alba 1949) è uno tra gli artisti più prolifici e originali della scena contemporanea, un pensatore libero e anticonvenzionale. La sua ricerca affonda le radici nella parola scritta e fiorisce in una miriade di segni, simboli e linguaggi espressivi. Come un alchimista ammalia e plasma la materia, come un narratore evoca storie, miti e luoghi.
Le oltre duecento opere in mostra, molte delle quali mai esposte prima, scandiscono un percorso immersivo e ricco di sorprese, un racconto per pagine sparse che rifiuta ogni linearità cronologica e restituisce una creatività in perenne movimento.
La mostra si svolge nella Galleria 4 del museo dove, come tracce disseminate in tutto lo spazio, lavori monumentali, disegni, piccoli bronzi, ceramiche, grafiche e libri d’artista intercettano continuamente lo sguardo del visitatore.
Nell’allestimento, concepito seguendo uno spunto progettuale dell’artista, le opere sono sospese dal soffitto, si sollevano a diverse altezze o addirittura “sfuggono” all’esterno. Cucchi si mostra e si nasconde e, come un prestigiatore, invita alla meraviglia.
Inaugurando l'evento Bartolomeo Pietromarchi ha spiegato che “la mostra è concepita in modo da farvi entrare nella tana di Enzo Cucchi e perdervi nel mondo della sua immaginazione. Un’esperienza immersiva, dove l’immagine liberata trova il suo campo privilegiato di espressione nella libertà di tecniche, riferimenti, rimandi, citazioni, allusioni e illusioni, ma anche con i fantasmi e le ombre di se stessa. Perché il percorso che vi trovate a fare tocca le corde del profondo e dell’inconscio attraverso la luce e l’ombra della rivelazione e dell’occultamento”.
Luigia Lonardelli ha osservato che "la pratica di Enzo Cucchi si colloca in un limbo in cui ogni ipotesi identificativa diventa subito controversa e contraddittoria. Affrontando la progettazione del percorso espositivo si è partiti proprio da questo elemento accettandolo come parte integrante del lavoro dell’artista".
Per l'artista marchigiano le opere del passato sono fonte di ispirazione continua. Si può dire che camminando per le sale si incontra tanta storia dell'arte, che lui reinterpreta, rendendola attuale, in un continuo rompersi di schemi.
L’ingresso alla mostra avviene all’interno di un’area lettura: è una riproduzione della biblioteca di Enzo Cucchi, una selezione di libri amati dall’artista che il pubblico può sfogliare. Le letture svelano passioni, influenze, aspirazioni e questa scelta di titoli, preludio al ritratto che il MAXXI ha voluto dedicare all’artista, testimonia una curiosità insaziabile.
La mostra, che resterà aperta fino al 24 settembre, è realizzata in stretto dialogo con l’Archivio Enzo Cucchi, curato dal figlio Alessandro.