AGI - Rinviata di oltre un anno, la notizia è ora pubblica: Alberto Giacometti (1901-1966), scultore, pittore e incisore svizzero di lingua italiana avrà il suo grande museo nel centro di Parigi entro il 2026. Ne dà notizia il quotidiano parigino Le Monde, anche se a dir la verità, l'artista svizzero vantava già un museo a suo nome dal 2018, l'Istituto Giacometti, creato nel XIV arrondissement di Parigi dalla Fondazione Alberto e Annette Giacometti, una collezione di eccezionale ricchezza con 95 dipinti, 260 bronzi, 550 gessi, migliaia di disegni e incisioni, un archivio così cospicuo e gran parte della biblioteca dell'artista.
“Ma, appunto – fa notare il quotidiano – per mostrarli al meglio, i 350 metri quadri situati in rue Victor-Schœlcher, in un palazzo privato in stile Art Déco a Montparnasse, si sono rivelati angusti, proprio per il successo delle mostre allestite dalla Fondazione, a Parigi e un quasi ovunque nel mondo, e la reputazione in costante ascesa dell'artista” negli ultimi anni.
Così Catherine Grenier, la direttrice dell'Istituto dal 2014, ha capito molto presto che aveva bisogno di uno spazio nuovo e più ampio: saranno 6.000 metri quadrati di quella che prima era una stazione, diventata poi terminal dell'Air France, all'angolo tra l'Esplanade des Invalides e il Quai d'Orsay anche se inizialmente la scelta era caduta su un altro spazio, quello dell’ex ospedale Saint Vincent de Paul, situato anch’esso nel XIV arrondissement e il cui utilizzo a fini sanitari è venuto a cessare nel 2012.
Il nuovo spazio, invece, è stato costruito per l'Esposizione Universale del 1900 e si presenta come un'enorme serra, molto alta, con grandi finestre e una tettoia. “Ne avremo la metà: uno spazio veramente grande, magnifico. Avremo così spazio sufficiente per presentare la collezione Giacometti, realizzare contemporaneamente mostre temporanee e il nostro progetto di scuola artistica”, afferma la direttrice, e la trasformazione sarà guidata dal team già formato per il progetto Saint-Vincent-de-Paul: Dominique Perrault per l’aspetto architettonico, Louis Benech per i giardini, Adrien Gardère per la museografia.
Air France ha lasciato i locali a luglio e ora i lavori possono iniziare abbastanza velocemente, ma saranno costretti a fermarsi per il tempo dei Giochi Olimpici, nel 2024. I test dovrebbero svolgersi sull'Esplanade des Invalides. Da qui la data tardiva dell’inaugurazione, il 2026.