'Spatriati' di Mario Desiati ha vinto la 76esima edizione del Premio Strega 2022 con 166 voti. Nella cornice del Ninfeo di Villa Giulia a Roma, la presentatrice Geppi Cucciari ha premiato il vincitore del prestigioso riconoscimento letterario che viene assegnato ogni anno a un libro pubblicato in Italia.
Mario Desiati, 45 anni, è originario di Martina Franca in Puglia, ha pubblicato tra gli altri: Il libro dell’amore proibito (Mondadori 2013) e Mare di Zucchero (Mondadori 2014). Per Einaudi ha pubblicato Candore (2016) e Spatriati (2021).
Quest’anno per la prima volta i romanzi finalisti non sono stati cinque, come da tradizione, ma 7. Questi i titoli: 'Niente di vero' di Veronica Raimo (vincitrice anche del Premio Strega Giovani 2022); 'Spatriati' di Mario Desiati; 'Quel maledetto Vronskij' di Claudio Piersanti; 'Randagi' di Marco Amerighi; 'Nova' di Fabio Bacà; 'E poi saremo salvi' di Alessandra Carati; 'Nina sull’argine' di Veronica Galletta.
E' arrivato secondo Piersanti con 90 voti; terzo Carati con 83 voti; quarto Raimo con 62 voti, quinto Amerighi con 61, sesto Baca' con 51 voti e settima Galletta con 24 voti.
Il premio Strega, organizzato e gestito dalla Fondazione Bellonci, fu istituito nel 1947 da Maria Bellonci e Guido Alberti, produttore del famoso liquore Strega a cui il premio deve il suo nome. In passato, grandi nomi della letteratura come Elsa Morante, Umberto Eco, Dacia Maraini, Alberto Moravia e Cesare Pavese hanno ricevuto questo importante premio letterario, la cui fama travalica i confini nazionali. L’anno scorso il Premio Strega è stato vinto da ‘Due vite’ di Emanuele Trevi.
Alessandro Piperno ha presentato il libro di Desiati al Premio Strega con queste parole: "Lasciatemi dire, anzitutto, che sono pochi gli scrittori italiani contemporanei che abbiano saputo imprimere al proprio itinerario letterario una coerenza così implacabile. Dai tempi lontani Desiati ha saputo restare fedele al suo mondo con un’ostinazione sorprendente. Ecco, a mio giudizio, Spatriati è il suo libro migliore, il fiore della maturità, quello in cui i temi, le atmosfere e lo stile raggiungono una sintonia incantevole".
E ancora: "C’è qualcosa allo stesso tempo di magico e sinistro nel pezzo di Puglia dove nascono, vivono e soffrono i personaggi di Desiati quasi tutti provenienti dalla piccola borghesia rurale. Rivelano un’inquietudine fatta di slanci romantici e appetiti sessuali, da un amore complicato per la terra d’origine e un desiderio altrettanto complesso di fuggire verso metropoli violente e inospitali. La sua prosa è un crocevia di registri deliberatamente antitetici: lirismo e causticità, sentimentalismo e ferocia. Per ottenere questi effetti, Desiati mescola con mano sempre più salda forbitezza letteraria e inflessioni colloquiali, talvolta persino dialettali ma senza mai inciampare nel pittoresco. Occorre sottolineare che questo impasto linguistico consente a Desiati di scrivere scene di sesso straordinariamente plausibili, e per questo persuasive e mai ridicole. Chi sono gli spatriati? Mi verrebbe da dire che sono i “marinai scordati su un’isola” della famosa poesia di Baudelaire, quindi tutti noi".