AGI - "È stato il Salone del libro più visitato di tutti i tempi". Ad annunciarlo, il direttore del Salone internazionale del Libro di Torino nel giorno di chiusura della manifestazione. "C'è stato un record di visitatori - ha spiegato - gli editori non hanno mai venduto tanti libri come in questa edizione. I numeri dicono che questa crescita c'è anno dopo anno, non è una fiammata, ma è una crescita strutturale".
Il Salone internazionale del Libro di Torino chiude con 168.732 visitatori. "Il Salone è unico a livello mondiale - ha spiegato Lagioia nella conferenza di chiusura - qualcosa di più di una fiera editoriale. Il segreto del Salone è che non ha pubblico, ma ha una vera e propria comunità di lettori, che si ritrovano anche nel resto dell'anno".
Nei cinque giorni di kermesse sono stati circa duemila gli eventi dentro e fuori il Lingotto Fiere, di cui 200 soldi out. Sono stati 17.200 gli studenti che hanno affollato gli incontri e gli stand della manifestazione, mentre sono stati 2.500 i giornalisti accreditati. "Ciò che non è testimoniabile e quantificabile - ha aggiunto - è l'atmosfera in cui si è tenuto il Salone, clima era rilassato, di festa e di amicizia". Svelate le date dell'edizione 2023: la manifestazione si terrà dal 18 al 22 maggio.
E del resto un sondaggio per Confesercenti conferna che, se le difficoltà non mancano, le piccole librerie sono ripartite. E nonostante un primo trimestre negativo, quasi due librai su tre (il 64%) prevedono di chiudere l'anno con vendite stabili o in aumento, rispetto al 2021. La rete delle librerie riprende anche il suo ruolo di motore culturale sul territorio: il 23% ha già ricominciato a organizzare eventi in presenza, e il 34% prevede di farlo a breve.
I risultati del sondaggio confermano la resilienza del sistema delle piccole librerie, che si apprestano a recuperare un inizio anno difficile. L'incertezza legata alla ripresa dei contagi, acuita dall'esplosione del conflitto russo e dalla corsa dei prezzi energetici, ha infatti frenato le vendite nei primi quattro mesi dell'anno: il 41% segnala vendite in diminuzione tra gennaio e aprile, mentre solo il 18% indica un miglioramento.
Le previsioni per la restante parte dell'anno, però, sono decisamente pi positive: il 64% pensa di chiudere l'anno con vendite stabili (43%) o con variazioni positive o molto positive (21%), anche se c'è un 31% che prevede di terminare il 2022 con variazioni negative o molto negative delle vendite.