AGI - Dal cielo ai fiumi: Guido Caroselli, per 30 anni in Rai a spiegare “Che tempo fa”, va all’esplorazione del mondo più trascurato dall’ondata ecologista, che ha puntato gli occhi sul clima, sui mari, sulle foreste.
Con il libro “I fiumi” racconta come i corsi d’acqua siano sempre stati sorgenti di civiltà, benessere, energia, vita ma anche come questa enorme ricchezza venga spesso colpevolmente trascurata.
“Per anni ho studiato il clima e l’evoluzione che viene dal cielo, poi mi sono interessato delle meteoropatie e negli ultimi anni ho approfondito la questione ambientale”, spiega Caroselli all’AGI. “Ora ho voluto mostrare che i fiumi sono una grande risorsa che va protetta e arricchita”.
Culla delle grandi civiltà del passato, dal Tigri e dall’Eufrate, dal Nilo all’Indo e al fiume Giallo, i fiumi – ricorda Caroselli – rivestono un valore culturale ed economico di enorme importanza, ma la cronaca ci mostra come invece “siano trattati quali discariche”, all’estero come in Italia. “Bisogna rendersi conto che non possiamo continuare in questo modo”, afferma Caroselli, secondo cui non basta più “l’effetto Greta”: sono necessarie scelte politiche operative.
Cosa fare allora? “La prima questione è educativa: la questione ambientale deve essere materia obbligatoria nel percorso scolastico”. Poi bisogna programmare azioni ed investimenti. Occorre una sorveglianza continua non solo per evitare l’inquinamento ma per proteggerci dalle catastrofi ambientali.
“Sempre più spesso con i cambiamenti climatici assistiamo ad esondazioni per alluvioni: bisogna costruire non solo canali ma argini, paratie, gradinate, e prevenire i danni con drenaggi e piante. L’ingegneria ambientale offre soluzioni”.
L’esempio è quello di New York: il progetto della grande U, per difendere Manhattan, avviato dopo l’uragano Sandy del 2012. Si tratta di aree verdi e paratie mobili, che possono mettere al sicuro gli edifici costruiti lungo i due fiumi della città.
“I fiumi italiani dovrebbero essere dei sorvegliati speciali – afferma Caroselli – nella consapevolezza che anche la difesa del territorio porta lavoro”. Senza contare, aggiunge, il valore aggiunto di vie di trasporto pulite ed economiche: “Una chiatta che viaggia su un fiume può portare la merce equivalente a quella che trasportano 50 tir consumando solo 5 litri di gasolio, percorrendo in un giorno 500 km”.
“Invece, il circuito fluviale del Po è poco sfruttato. In Italia l’ 85% della merce è trasportata su gomma, solo il 12% per via d’acqua (mare e fiumi) , il 2% per via aerea e l’ 1% viaggia con i treni”.
“C’è tanto da fare – conclude Caroselli - speriamo che la politica colga le richieste degli ambientalisti. Io con il libro ho voluto lanciare un messaggio: i fiumi sono una ricchezza e non dobbiamo limitarci a proteggerli ma farne un tesoro. Come ha detto David Brower, “non ereditiamo la terra dai nostri padri ma la prendiamo in prestito dai nostri figli” e “dobbiamo cominciare a pensare come un fiume, se vogliamo lasciare un patrimonio di bellezza e di vita per le generazioni future”.