AGI - Una grande villa di Ladispoli, abitata da una vecchia signora misteriosa, un inquietante alone soprannaturale, il riconoscimento di una figlia dimenticata, un’amica giapponese che prepara la zuppa di miso. E un cadavere fatto a pezzi, del quale manca la metà. Sono gli ingredienti di “Avvelenami d’inverno”, di Luciana Crucitti, secondo romanzo della serie “Ginevra e il falco”, di cui è protagonista Ginevra Blanch, capo della Direzione Investigativa Internazionale Scientifica Cold Case, che ha come ‘assistente’ il falco Aghir.
Il thriller parte con un giallo nel giallo, la sparizione di Ginevra, dalla quale si dipana la trama con un’interrotta tensione narrativa. Luciana Crucitti sa di che parla: è una criminologa investigativa e grafologa giudiziaria. Professioni dalle quali ricava l’attendibilissimo realismo che sorregge la sua invenzione romanzesca e che già aveva mostrato nel primo capitolo della saga, “I delitti del lago di Sol”, dove l’indagine si focalizza sulla scomparsa di cinque persone in Svizzera.
Qui siamo invece nei dintorni di Roma, in quei luoghi un po’ caciaroni delle spiagge estive, che appaiono invece in una pallida, sinistra luce autunnale a incorniciare il cupo dipanarsi della vicenda. Fa da sottofondo la passione amorosa tra Ginevra e il suo vice, l’investigatore colombiano Gabriel Delgado. Un filo di erotismo che aggiunge la passione tra le emozioni forti di queste pagine.