AGI - L'Italia che si lecca le ferite e cerca di uscire dal tempo sospeso della pandemia, passando per quello assai incerto della crisi economica, si salverà se troverà nelle proprie radici la forza. Si riparte non dalle spiagge greche, ma dai piccoli paesi della provincia nostrana. Ne è convinto Francesco Guccini, che a uno di questi luoghi lontani dal mondo, la sua Pavana, ha dedicato per ultimo il libro Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto (Giunti Editore), selezionato oggi nella cinquina del Premio Campiello 2020.
"E' il mio viaggio tra malinconia ed ironia. Sono molto affezionato a questo mio libro. È una ballata di ricordi, di persone e di cose del tempo perduto, un viaggio tra passato e presente", dice Guccini all'AGI. "Il tema centrale - spiega - rimane sempre la memoria, un bene prezioso per orientare i nostri passi anche in tempi difficili come quelli che viviamo".
Cosa danno in più in momenti come questo i libri, che sembrano assai lontani dalle urgenze pratiche di cui si vede il netto profilo all'uscita del lockdown? "La letteratura, per me, è sempre stata il luogo della scoperta e della riscoperta, lo spazio straordinario in cui le parole sprigionano il loro potere e salvano la memoria dall'oblio che il tempo porta con sé", aggiunge Guccini: soprattutto in un momento come questo.