È straordinaria sì, la scoperta del piccolo frammento dell'Odissea sulla tavoletta di argilla dissepolta nei pressi del sito greco di Olimpia. Straordinaria perché si tratta della più antica testimonianza scritta su materiale duro (se sklirì yli, confermano ad Atene) del poema di Omero. E' databile a epoca romana, probabilmente prima del III secolo dopo Cristo, secondo l'équipe di archeologi che l'ha trovata dopo scavi durati tre anni.
All'Agi, fonti del Ministero della Cultura greco ribadiscono il valore della scoperta annunciata dal dicastero stesso due giorni fa, anche dopo le perplessità sollevate da qualcuno circa la vetustà del ritrovamento. Chiariscono infatti di non avere affermato che si tratti del frammento più antico in assoluto dell'Odissea - esistono papiri risalenti al III secolo avanti Cristo - ma del primo su una tavoletta. (Il Ministero non esclude di emanare un comunicato con ulteriori dettagli).
La scoperta è frutto delle fatiche del Servizio archeologico greco, assieme all’Istituto Archeologico Germanico e a studiosi delle università di Darmstadt, Tubinga e Francoforte, nell'area del santuario di Zeus a Olimpia, nel Peloponneso.
I tredici versi sono parte del Libro XIV dell'Odissea, quello del commovente incontro fra Ulisse tornato a Itaca sotto false sembianze e il fido, ospitale porcaro Eumeo, il quale pensa di trovarsi al cospetto di un guerriero cretese disperso per lo strategico inganno favorito da Atena. Si prepara la vendetta di Odisseo sui Proci usurpatori della sua reggia e dei suoi beni.