d i Stefano Barricelli
Milano - Ultimo omaggio a Dario Fo: da questa mattina è aperta la camera ardente nel foyer del Piccolo Teatro Strehler di Milano, che ospitò anche l'addio alla moglie, Franca Rame, nel maggio del 2013. Su un cavalletto, dietro la bara chiusa sistemata nel foyer, la foto scelta da familiari e collaboratori: ritrae il Nobel sorridente che con una mano alza il pennello e con l'altra fa un gesto di invito all'autore dello scatto. A fianco, uno sgabello coi pennelli, gli olii, le tempere e uno straccio sporco di colore. Tra le corone di fiori, quella di rose bianche e rosse inviata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, quella del presidente del Consiglio Matteo Renzi e quella della sindaca di Roma Virginia Raggi mentre sul tappeto, sotto la bara, si accumulano i mazzetti e le piantine portati dai numerosissimi fan. Tra gli oggetti lasciati nel foyer una copia del 'Fatto quotidiano' di oggi con il titolo 'Vota Fo', una spilletta M5S e una maschera della commedia dell'arte con scritto 'Grazie maestro".
La salma di Dario Fo sarà tumulata al Famedio, il pantheon delle personalità illustri del cimitero monumentale di Milano, vicino alla moglie. Lo ha confermato il figlio Jacopo, spiegando che i familiari hanno accettato la proposta del Comune di Milano. La tomba di Franca Rame è sistemata di fianco a quella di Enzo Jannacci. Al Famedio sono sepolti altri 'grandi' milanesi del teatro e dell'arte: Paolo Grassi, Giorgio Gaber, Alda Merini e Guido Crepax.
"Penso che Dario Fo abbia dato più di quanto ha ricevuto da Milano - ha detto il sindaco Giuseppe Sala, accolto al suo arrivo da Jacopo, il figlio di Dario - non ci sono stati grandi segni di omaggio" in passato, domani "cercheremo di rimediare. Oggi è una giornata triste, piovosa, tipica milanese, ma mi viene in mente la sua risata", ha proseguito Sala. A rendere omaggio all''eterno giullare' anche il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, che uscendo ha commentato con i cronisti il messaggio postato da Jacopo Fo ("adesso sono tutti a celebrare Dario dopo una vita che han fatto di tutto per censurarlo e colpirlo in tutti i modi"): "Leggendo quel post - ha detto Franceschini - ho capito che ci sia una certa rabbia. E' naturale che, quando si vive un dolore e si ripercorre una vita, si veda anche qualche eccesso di retorica nei commenti".
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La 'triade' del Movimento 5 stelle, composta da Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e Davide Casaleggio, si e' fermata a lungo a parlare con Jacopo. Dario "e' una persona che ci e' stata molto vicina, l'Italia perde un uomo capolavoro", ha sottolineato Di Maio. "Auguriamo a tutti di fare una vita come la sua", ha detto Di Battista, convinto che Fo "si stara' sganasciando dalle risate", per la retorica di queste ore: "L'Italia perde un grande". "Era una persona speciale, piena d'arte - ha ricordato Casaleggio - Era molto vicino a mio padre". Molti anche i personaggi dello spettacolo venuti a rendere omaggio: tra gli altri Giulia Lazzarini, Paolo Jannacci, figlio di Enzo, Alessandro Bergonzoni, Claudio Bisio.
Rainews24 domani, giornata di lutto cittadino per Milano, seguirà in diretta, a partire dalle 11, i funerali: la cerimonia laica si svolgerà in piazza Duomo. Fo è morto per "un'insufficienza respiratoria causata da una patologia polmonare di cui era sofferente da anni", ha spiegato ieri il suo medico curante, Delfino Luigi Legnani, direttore del reparto di pneumatologia dell'ospedale Sacco di Milano dove il drammaturgo era "ricoverato da una quindicina di giorni". "Presente, lucido e collaborativo fino a ieri", ha aggiunto il medico secondo cui "le sue condizioni sono precipitate". A quel punto "non si poteva fare di più". Nelle ultime ore "abbiamo lenito la difficoltà respiratoria, che è la cosa peggiore che possa capitare" in presenza di una patologia del genere.
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L'autore di "Mistero buffo", nato a Sangiano in provincia di Varese, è stato un protagonista della scena culturale italiana e internazionale con la satira politica e sociale e l'impegno civile condiviso per oltre 50 anni con la moglie Franca Rame. A marzo era stato celebrato per i suoi 90 anni con una festa pubblica al Piccolo Teatro Studio di Milano. Per 70 anni il teatro è stato la sua grande passione con più di 100 commedie in cui aveva reinventato la satira e la comicità, maestro della mimica, della corposità della parola, dell'astratto grammelot, antica tecnica onomatopeica in cui si realizzano suoni senza senso per ottenere un effetto comico.
Negli ultimi mesi aveva intensificato le sue attività: "Se mi dovesse capitare qualcosa, dite che ho fatto di tutto per campare", scherzava con chi gli era vicino. Del resto amava ricordare che "con Franca abbiamo vissuto tre volte più degli altri”.
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Il primo a commentare la morte dell'artista è stato il presidente del Consiglio Matteo Renzi "Con Dario Fo l'Italia perde uno dei grandi protagonisti del teatro, della cultura, della vita civile del nostro Paese. La sua satira, la ricerca, il lavoro sulla scena, la sua poliedrica attività artistica restano l'eredità di un grande italiano nel mondo. Ai suoi familiari il cordoglio mio personale e del governo italiano".
(AGI)