P arigi - La Francia si potrebbe ritrovare in casa un Caravaggio: è stato infatti attribuito al maestro lombardo del chiaroscuro un dipinto scoperto nell'aprile 2014 in una soffitta vicino Tolosa.
Presentato da una societa' d'expertise parigina, l'opera mostra una scena biblica cara a Carvaggio, Giuditta che taglia la testa a Oloferne, e sarebbe un'opera perduta del grande pittore del tardo '500. Stellare la quotazione, si parla di 120 milioni di euro. Con un'ordinanza del 25 marzo e su raccomandazione del Louvre, il governo francese ha vietato che la tela lasci il territorio nazionale, in attesa di ulteriori analisi: "Il lavoro di enorme valore artistico - si legge nell'ordinanza- potrebbe essere un'opera perduta di Caravaggio, conosciuta finora attraverso testimonianze indirette". La tela, custodita nella soffitta di una casa nella regione di Tolosa probabilmente da piu' di 150 anni, e' stata ritrovata per caso, perche' i proprietari sono saliti in soffitta a verificare una perdita d'acqua; ed e' in un eccezionale stato di conservazione. Caravaggio dipinse una Giuditta e Oloforne che oggi e' esposta a Palazzo Barberini, a Roma. Ma dipinse anche un'altra scena con lo stesso soggetto, menzionata in diverse lettere dell'epoca, tra il 1600 e il 1610 e che sarebbe arrivata a Tolosa al seguito di un ufficiale dell'esercito di Napoleone, un antenato degli attuali proprietari.
"Questa luce particolare, questa energia tipica di Caravaggio, senza correzioni, con una mano ferma, e questi materiali pittorici fannop di questa tela un pezzo autentico", ha detto Eric Turquin, incaricato dell'expertise. Il dipinto sara' oggetto di nuove analisi, ma la decisione del ministro della Cultira francese che, su indicazione del Louvre, lo ha definito "un tesoro nazionale" dimostra il grande interesse per la tela. Lo Stato francese ha ora 30 mesi per acquisire il tesoro. Il Louvre sarebbe interessato, ma secondo Europe 1, avrebbe cercato mecenati. Trascorsi i due anni e mezzo, se non sara' stata presentata un'offerta, il dipinto potra' essere venduto in tutto il mondo.
Nella sua valutazione, Turquin vanta un appoggio importante, quello di Nicola Spinoza, ex direttore del museo di Napoli e uno dei grandi esperti mondiali di Caravaggio. "Si puo' vedre in questa tela un originale autentico del maestro lombardo, identificabile quasi con certezza, anche se non abbiamo nessuna prova tangibile e irrefutabile". (AGI)