R oma - Torna al Teatro Sistina di Roma "Jesus Christ Superstar" e, da mercoledì 20 gennaio, sarà ancora una volta il celebre attore americano Ted Neeley a scaldare i cuori del pubblico capitolino nell'indimenticabile interpretazione del suo Gesu' in versione "rock".
Il musical è firmato da Massimo Romeo Piparo nell'imponente allestimento prodotto dalla PeepArrow Entertainment (su licenza esclusiva The Really Useful Group - London). Lo spettacolo rappresenta senza dubbio uno degli eventi teatrali del nuovo anno e ritorna a Roma a grande richiesta, dopo l'incredibile successo ottenuto anche in questa ultima stagione nel tour italiano ed europeo: nella sola Olanda il musical ha trionfato con 24mila biglietti venduti nelle 11 repliche sold out in scena al World Forum Center di Den Haag (L'Aia).
Nonostante abbia alle spalle una imponente storia di 20 anni di successi (quattro diverse edizioni, 11 anni consecutivi in cartellone nei teatri italiani dal 1995 al 2006, oltre 1,1 milioni di spettatori, piu' di 120 artisti che si sono alternati nel cast, e piu' di 1.200 rappresentazioni), la versione italiana del capolavoro di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice realizzata da Piparo sembra non subire i segni del tempo: merito di una vicenda dal valore universale, delle trascinanti musiche, di una messa in scena spettacolare e dell'eccellenza artistica del cast, primo fra tutti Neeley, che già nello storico film di Norman Jewison del 1973 diede una impronta indelebile al ruolo di Gesu'.
Lo spettacolo sarà in lingua originale, interamente dal vivo e con la grande Orchestra diretta dal Maestro Emanuele Friello. In scena con Ted Neeley, protagonista dell'omonimo successo cinematografico icona degli anni Settanta, anche Feysal Bonciani (Giuda), Paride Acacia (Hannas), Simona Distefano (Maria Maddalena), Emiliano Geppetti (Pilato), Claudio Compagno (Simone), Francesco Mastroianni (Caifa), Salvador Axel Torrisi (Erode) e Mattia Braghero (Pietro).
Sul palco, l'ensemble di 24 tra acrobati, trampolieri, mangiafuoco e ballerini coreografati da Roberto Croce, le scenografie di Giancarlo Muselli elaborate da Teresa Caruso e i costumi di Cecilia Betona. "Leggendo i Vangeli sembra quasi scontato che il sottofondo musicale debba essere Rock. Che l'ambientazione piu' adatta sia un deserto con alcuni elementi architettonici statici e animati dalla sola potenza della musica. Che l'epoca piu' giusta per la loro rappresentazione siano gli anni '70. Eppure prima di Jesus Christ Superstar non era così. Ecco perchè l'Opera di Webber e Rice è entrata nel Mito. E quel Mito non va assolutamente dissacrato, re-interpretato, elaborato: va rispettato, omaggiato, celebrato", è scritto nelle note di regia di Massimo Romeo Piparo.
"Quel Mito oggi si fa realtà attraverso Ted Neeley: una lezione di vita e di professionalità per tutti noi artisti italiani. Dopo 40 anni la sua umiltà, la sua semplicità e al contempo la sua forza smisurata, la sua contagiosa passione sono esempio vivido della statura che un Artista deve avere per diventare Mito. Grazie a lui - aggiunge il regista - ripercorro 20 anni di studio dedicato a questa Opera e metto a segno la mia versione piu' matura e compiuta di questo capolavoro del teatro musicale. E così, con la stessa emozione del primo giorno di repliche in quel lontano 1994, ogni sera si rinnova il magico rito che ci restituisce l'idea di un mito eterno". Non cercate di trovare segni in questa messinscena, nè confronti con epoche, fasi storiche - mette in guardia Massimo Romeo Piparo -: "c'è l'eterno, intramontabile senso di angoscia per un'umanità che da sempre elegge i propri messia per poi mandarli al martirio, crea i propri miti per poi distruggerli, professa la propria ideologia per prontamente rinnegarla".
(12 gennaio 2016)