AGI - Un secolo di emozioni, risate, lacrime e applausi si celebra al Politeama Italia di Bisceglie, un’icona del cinema pugliese che ha segnato la vita di intere generazioni. Un secolo di storia e storie raccontate attraverso le immagini in movimento, che si intrecciano indissolubilmente con l'identità cittadina. Le origini del Politeama Italia risalgono a un cinema provvisorio del 1906 in piazza Mercato, dove un musicista accompagnava le proiezioni mute. Fu Mauro Ricchiuti, commerciante d’olio, a introdurre il cinema a Bisceglie, ricevendo una macchina cinematografica come parte di uno scambio commerciale.
Tuttavia, il progetto non avrebbe visto la luce senza l’elettricista Crescenzo Camero, l’unico in città all’epoca, e il falegname Francesco Ricchiuti, nipote di Mauro. Nel 1908, questi pionieri inaugurarono il primo cinematografo, la “Stella d’Italia”, una struttura in legno situata in piazza San Francesco. Questo primo passo segnò un momento cruciale per Bisceglie, che iniziava ad affacciarsi al mondo del cinema in un’epoca in cui le proiezioni erano eventi rari e straordinari. La “Stella d’Italia” rappresentò un luogo di aggregazione e di novità, ma il suo successo non bastò a evitare il trasferimento: nel 1916, per esigenze urbanistiche, il consiglio comunale decise di spostare l’attività altrove.
Nel 1920, Mauro Ricchiuti, Crescenzo Camero e Francesco Ricchiuti acquistarono un terreno per 10.500 lire in una zona più centrale: qui nacque l’idea di costruire un teatro, ispirato alle grandi strutture nazionali. Crescenzo Camero, durante un viaggio a Varese per lavoro, visitò il Politeama di quella città e rimase affascinato dalla sua architettura e funzionalità. Fu proprio da quell’esperienza che trasse l’ispirazione per il nome e il modello del nuovo teatro biscegliese. “Politeama”, infatti, indica un luogo capace di ospitare spettacoli di vario genere, dal cinema alla lirica, dalla prosa alla musica.
Il 18 dicembre 1924 il Politeama Italia venne inaugurato con l’operetta “Il Paese dei Campanelli”, aprendo una nuova era per la cultura e l’intrattenimento a Bisceglie. La struttura non solo divenne uno dei più grandi cinema della provincia di Bari, ma si distinse anche per innovazioni tecniche. Già nel 1929, ad esempio, introdusse il cinema sonoro, un evento che segnò una svolta epocale. Nonostante le difficoltà iniziali, il Politeama Italia superò prove dure, come l’incendio del 1928 che per poco non compromise la struttura.
Nel corso degli anni ‘30, il testimone passò nelle mani di Giulio Valente, un intraprendente imprenditore nel settore delle botti, che acquisì gran parte delle quote. Questo passaggio portò una nuova fase di sviluppo e stabilità per il teatro. Durante gli anni ‘50, il Politeama Italia continuò a essere un punto di riferimento culturale. Nonostante l’arrivo della televisione, che minacciava il cinema, il teatro ospitò eventi di grande rilievo. Celebre fu l’esibizione di Domenico Modugno nel 1958, subito dopo la vittoria al Festival di Sanremo. E nel 1965, la cantante Mina attirò spettatori da tutta Italia, consolidando il prestigio nazionale del Politeama. Anche il cinema d’autore trovò spazio qui: Pier Paolo Pasolini, ad esempio, utilizzò il teatro per montare alcune scene del suo capolavoro “Il Vangelo secondo Matteo”.
Eventi come questi contribuirono a rendere il Politeama un simbolo non solo per Bisceglie, ma per l’intera Puglia e oltre. Il Politeama ha saputo adattarsi ai tempi, passando dalla pellicola al digitale e diventando un Cityplex nel 2019 con quattro sale interne e una all’aperto. “Sopravvivere al Covid è stata una sfida”, ha raccontato all’Agi uno dei soci, Maurizio Valente. “Abbiamo investito molto per mantenere standard elevati e continuare a offrire una scelta varia e moderna agli spettatori”. La resilienza dimostrata dalla famiglia Valente e dai soci nel corso degli anni è stata fondamentale per preservare l’identità del Politeama. “Il mio primo film? Non lo ricordo, ero troppo piccolo”, scherza Valente. “Ma so che mio figlio ha visto il suo primo film a tre mesi, mentre mia moglie lo allattava”.
Oggi, il Politeama Italia è una realtà viva, custode di una storia che si intreccia con quella della città di Bisceglie. Il centenario sarà un’occasione per celebrare non solo un luogo, ma anche l’impegno e la passione di chi ha creduto nel potere del cinema e del teatro. “Restare al passo con i tempi è fondamentale”, conclude Valente, “ma senza dimenticare le nostre radici. Il Politeama è il cuore culturale di Bisceglie, un testimone della nostra storia e un ponte verso il futuro”. Qual è il vostro sogno? “Sarebbe bellissimo riuscire a realizzare un ‘centro commerciale’ all’aperto, sfruttando la posizione naturale del nostro cine-teatro in posizione centrale a Bisceglie: questo favorirebbe il commercio locale, ma anche la socializzazione cittadina. Esattamente come cent’anni fa”. Il 18 dicembre prossimo, il sipario si alzerà ancora una volta, non solo per uno spettacolo, ma per celebrare cento anni di emozioni e ricordi, assieme a qualche speranza, che continueranno a vivere nel cuore di chiunque sieda su quelle poltrone.