AGI - “I Lea sono lo strumento di attuazione dell’articolo 32 della Costituzione, perché garantiscono a tutti i cittadini il diritto fondamentale alla salute attraverso livelli di assistenza essenziali e omogenei. Chiunque, con qualunque motivazione, ne ha impedito per anni o dovesse impedirne ancora l’aggiornamento opera a danno dei cittadini e a discapito dell’interesse generale. Su questo non ammetteremo più alcun indugio, tanto meno da parte delle istituzioni corresponsabili dell’attuazione della Costituzione. Rimbalzare i decreti fra Stato e Regioni non è più una opzione, a maggior ragione che, pur con i Lea sospesi dal 2017, sempre dal 2017 vengono erogati fondi a essi destinati sul cui utilizzo chiediamo chiarezza e trasparenza”. Così Cittadinanzattiva che, insieme ad altre venti organizzazioni civiche e di pazienti - A.Fa.D.O.C. APS (Associazione Famiglie Deficit Ormone della Crescita e altre patologie rare), A.M.O.R ODV (Associazione Malati in Ossigeno-ventiloterapia e
Nell’esposto, si chiede chiarezza e una rendicontazione puntuale su come i fondi, destinati all’entrata in vigore dei Lea, siano stati effettivamente utilizzati, sulla legittimità di un eventuale “spostamento di uso”, sulla effettiva sussistenza delle ragioni addotte per ritardare l’applicazione del DPCM 12 gennaio 2017.
“Apprendiamo in queste ore che il Decreto Tariffe è stato nuovamente aggiornato e che, previo accordo in Conferenza Stato-Regioni, potrebbe entrare in vigore già da subito, consentendo finalmente ai cittadini di accedere in egual misura su tutto il territorio nazionale alle prestazioni sanitarie previste nei Lea 2017”, dichiara Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva.
“Diamo per scontato che questo accada, e che d'ora in poi ci sia un rapido aggiornamento delle prestazioni, visto che da anni al contrario assistiamo ad un ingiustificabile rimpallo di responsabilità fra Governo e Regioni, con l’unica conseguenza di aver di fatto negato ai cittadini l’accesso, equo e uniforme sul territorio nazionale, ai servizi sanitari. Non può accadere ancora. E come organizzazioni civiche impegnate nella tutela dei diritti dei cittadini non lo permetteremo. L’invio degli esposti va in questa direzione: le risorse per la sanità sono sottodimensionate da anni, ma almeno siano impiegate per lo scopo a cui sono destinate cioè ad assicurare a tutti i cittadini, ovunque vivano, gli stessi livelli di assistenza secondo i principi costituzionali di equità e uguaglianza”.
In particolare negli esposti, curati dalle avvocate Maria Paola Costantini e Monia Mancini, si chiede ai Procuratori regionali di “disporre ogni più opportuna e necessaria attività di accertamento, verifica e controllo […] individuando gli eventuali profili di irregolarità e/o illegittimità e/o illiceità a danno dell’erario e conseguentemente dei cittadini, ai fini dell’eventuale citazione in giudizio dei presunti responsabili”.