AGI - Tragedia sulle montagne del Trentino. Un escursionista di 26 anni residente a Nogara in provincia di Verona è morto oggi pomeriggio dopo essere precipitato mentre percorreva la via ferrata 'Val del Ri'' sopra l'abitato di Mezzolombardo. L'uomo era da solo e stava percorrendo la prima parte della ferrata. Subito dopo il secondo ponte tibetano, l'escursionista ha perso l'equilibrio precipitando nella forra per una trentina di metri e finendo nell'alveo del torrente sottostante.
Ad allertare i soccorsi è stata una persona che era sul posto ed ha assistito all'incidente. La centrale di emergenza ha chiesto l'intervento dell'elicottero mentre sul posto si portavano via terra gli operatori della Stazione Rotaliana - bassa Val di Non del Soccorso alpino, che hanno raggiunto l'uomo calandosi dall'alto con le corde. Sul posto sono stati calati con il verricello il tecnico di elisoccorso e il medico. Quest'ultimo non ha potuto fare altro che constatare il decesso dell'escursionista. Ricevuto il nullaosta da parte delle autorità, la salma è stata recuperata dall'elicottero e affidata ai carabinieri a Mezzolombardo.
Incidente mortale anche nel Torinese
Un escursionista è morto dopo essere precipitato dalla cima del Rocciamelone, a circa 3500 metri di quota, nel Torinese. La chiamata di emergenza è stata lanciata intorno alle 12.30 da alcuni escursionisti che hanno visto precipitare un uomo. Sul posto è stato inviato il Servizio Regionale di Elisoccorso di Azienda Zero Piemonte con il tecnico del Soccorso Alpino a bordo che, nonostante le indicazioni precise fornite dai chiamanti, ha avuto difficoltà a individuare l'uomo, circa 400 metri a valle del sentiero in un punto molto impervio dove si era conclusa la caduta. Non è stato possibile fare altro se non constatarne il decesso e recuperare la salma sempre a bordo dell'eliambulanza 118 con il supporto del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza.
Una squadra del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese è ancora impegnata sulla montagna per recuperare la comitiva che ha assistito alla caduta dell'uomo. Il gruppo, dopo aver lanciato l'allarme, era sceso al rifugio Ca' d'Asti dove i Finanzieri hanno chiesto loro di restare a disposizione come testimoni dell'incidente. Poiché hanno dovuto attendere a lungo la conclusione delle operazioni, hanno chiesto supporto per ritornare a valle anche in previsione dell'arrivo del buio. Una squadra di soccorritori è stata quindi elitrasportata nei pressi per riaccompagnarli a piedi verso le loro autovetture.
Montagna fatale nel Bellunese per un uomo e una donna
Doppia tragedia oggi pomeriggio sulle Dolomiti bellunesi. In due distinti incidenti in montagna sono morti un uomo e una donna. Le operazioni di recupero delle salme non sono ancora concluse. L'uomo è morto nella zona di Zoldo, mentre la donna è precipitata mentre stava compiendo una scalata sulla Croda dei Toni ad Auronzo.
Le due tragedie si sono consumate nell'arco di un'ora. La prima richiesta di soccorsa è arrivata alla centrale del 118 alle ore 13,20 dalla Val di Zoldo. Un gruppo di persone ha udito grida e rumore di massi che cadevano provenire dallo Sfornioi di Mezzo. Si è alzato in volo l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore. Ricevute indicazioni più precise sulla provenienza delle urla, l'eliambulanza ha individuato un corpo esanime all'interno di un 'camino' (tratto di roccia), un centinaio di metri sotto la cima.
Per primo è stato fatto scendere con un verricello di 80 metri il tecnico di elisoccorso, seguito dalla dottoressa che ha solamente potuto constatare il decesso dell'uomo. La seconda richiesta di soccorso è prevenuta verso le ore 14,20 per un'alpinista precipitata sulla Croda dei Toni. Ad allertare i soccorsi il compagno di cordata rimasto in parete. I due stavano calandosi dalla 'via Drasch', quando lui, che si trovava più basso, l'ha vista passargli accanto e cadere nel canale sottostante. Sul posto si è portato l'elicottero Pelikan di Bolzano ma purtroppo per la donna non c’è stato nulla da fare.