AGI - La Guardia di Finanza ha arrestato il direttore generale di Sogei, Paolino Iorio, e un imprenditore ieri sera a Roma. Ai due è contestato il concorso in corruzione. L'arresto, in flagranza di reato dopo lo scambio di una somma di 15 mila euro poi sequestrati, è stato eseguito dal nucleo Pef, nell'ambito di un'inchiesta più ampia coordinata dalla procura della Capitale.
In totale sono 18 le persone indagate nell'inchiesta della Guardia di Finanza. Quattordici le società coinvolte nell'indagine in cui si ipotizzano, a vario titolo, i reati di corruzione e turbativa d'asta. A Iorio, che si trova agli arresti domiciliari, viene contestato il reato di corruzione perchè con "più azioni del medesimo disegno criminoso - è scritto nel capo di imputazione -, in qualità prima di direttore ingegneria infrastrutture e data center e successivamente Dg della società a partecipazione pubblica indebitamente riceveva in più occasioni, per l'esercizio delle sue funzioni, somme di denaro" da un imprenditore. In particolare "a fronte di una serie di contratti stipulati con Sogei" per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro, il manager "riceveva somme di denaro non quantificate, ma da intendersi nell'ordine di decine di migliaia di euro - continua il capo di imputazione -, con frequenza di circa due volte al mese dal novembre del 2023". Incontri 'monitorati' anche attraverso intercettazioni.
La Guardia di Finanza, "sistema corruttivo con ramificazioni nei ministeri"
"Un articolato sistema corruttivo con diversi protagonisti e con ramificazioni sia all'interno del Ministero della Difesa, sia in Sogei e sia infine al Ministero dell'Interno". Cosi' la Guardia di Finanza in una informativa, presente negli atti dell'indagine in cui si ipotizzano i reati di corruzione e turbativa d'asta, e che ha portato a una serie di perquisizioni disposte dalla procura di Roma. Dalle intercettazioni delle utenze in uso all'imprenditore arrestato ieri assieme al Dg di Sogei, Paolino Iorio sono emersi i contatti e gli incontri avuti con tale 'Antonio della Difesa' "successivamente identificato come un capitano di fregata della Marina Militare". Già "dai primi incontri emergeva che il militare, al fine di svolgere il proprio ruolo nell'ambito di una fornitura, ha avanzato richieste di compensi nonchè - è scritto nell'informativa -, l'assunzione di una persona da parte di una delle imprese gestite dall'imprenditore".
Perquisito anche "l'uomo di Musk in Italia"
C'è anche Andrea Stroppa, considerato 'l'uomo di Elon Musk in Italia', tra le persone perquisite. Il nome di Stroppa emerge dal decreto di perquisizione di 15 pagine di cui AGI è in possesso, dove sono citati 18 indagati, tra cui Stroppa, e 14 società. Un militare della Marina, si legge, "nell'apprendere del progetto volto all'acquisizione da parte del governo italiano del sistema satellitare (Starlink, ndr.) realizzato e fornito da un noto gruppo statunitense, approfitta dello svolgimento presso il VI reparto di cui fa parte, di una riunione sul tema per agganciare e contattare successivamente il referente italiano del gruppo, Andrea Stroppa".
"Nel corso delle conversazioni - si legge ancora -, emerge che, da un lato l'ufficiale di Marina programma" con un altro indagato "l'inserimento di Olidata Spa nell'affare e, dall'altro, lo svolgimento di una certamente illecita propalazione a beneficio dello Stroppa (e, suo tramite, dei suoi referenti) di notizie riservate in ordine a decisioni assunte nel corso di riunioni ministeriali. Vicenda sintomatica di un accordo concluso, o in corso di conclusione, al fine di far beneficiare Olidata Spa e attraverso la stessa l'ufficiale di Marina e di un altro indagato, degli affari che il gruppo statunitense potrà concludere con l'amministrazione italiana, grazie all'intervento illecito del pubblico ufficiale".
La replica di Sogei: "Noi estranei ai fatti"
Sogei esprime "piena fiducia nella magistratura, a cui sta prestando totale supporto, e si dichiara indiscutibilmente estranea ai fatti". Lo afferma la società in una nota, sottolineando che "ove i fatti contestati fossero acclarati in maniera definitiva l'azienda si dichiarerà parte lesa e si tutelerà nelle sedi competenti".
Inoltre, Sogei assicura che l'evento occorso non incide minimamente sulle proprie capacità tecniche, organizzative e operative a garanzia della continuità dei servizi erogati a favore delle amministrazioni clienti. Nel ribadire la totale estraneità ai fatti, la Società conferma che saranno intraprese con fermezza e determinazione tutte le azioni necessarie a tutelare la società, l'azionista e tutte le amministrazioni servite.
Olidata, "fiducia nei pm, noi trasparenti"
Olidata Spa (la "Societa'"), system integrator a capo di un gruppo leader in Italia nel settore IT (il "Gruppo Olidata"), con azioni quotate al mercato Euronext Milan organizzato e gestito da Borsa Italiana, spiega, in una nota, che l'autorità giudiziaria sta conducendo accertamenti volti a verificare la regolarità delle procedure ad evidenza pubblica aggiudicate in favore della Olidata Spa e di numerose altre aziende.
A fronte di tali verifiche, il presidente del consiglio di amministrazione, Cristiano Rufini - indagato nell'ambito dell'inchiesta che ha portato la Guardia di Finanza ad eseguire un decreto di perquisizione a carico di 18 persone -, ha espresso la massima fiducia nell'operato della magistratura e la piena disponibilità a collaborare in ogni fase delle indagini, certo del corretto operato della società. "Confidiamo nel lavoro delle autorità competenti e siamo certi che la trasparenza delle nostre azioni verrà chiarita. Siamo a completa disposizione degli inquirenti e pronti a fornire tutto il supporto", afferma.
Rufini ha ribadito la ferma volontà di collaborare attivamente con le istituzioni, confidando in una rapida definizione della situazione e nel pieno chiarimento delle circostanze oggetto di indagine.