AGI - Ucciso per un paio di cuffie wireless. È per questo incomprensibile motivo che il 19enne Daniele Rezza ha accoltellato e ammazzato Manuel Mastrapasqua poco prima delle 3 di notte di venerdì 11 ottobre in viale Romagna a Rozzano, in provincia di Milano. Il giovane, in stato di fermo con l'accusa di omicidio pluriaggravato e rapina, avrebbe colpito con un unico fendente al petto la vittima per poi scappare soltanto con le cuffie, lasciando a terra il portafoglio e il cellulare. Il ragazzo ha dichiarato agli inquirenti di essere uscito di casa "nervoso" e con un coltello.
Che la morte del 31enne, magazziniere del Carrefour che stava rientrando a casa dopo il turno serale di lavoro, fosse legata a una rapina degenerata in omicidio i carabinieri della squadra Omicidi del nucleo investigativo di Milano erano pressochè certi. L'analisi dei filmati delle telecamere di sicurezza avevano ripreso Mastrapasqua camminare da solo con le cuffie in testa quattro minuti prima che una pattuglia della tenenza dell'Arma lo trovasse dissanguato a terra e incosciente. Senza avere addosso l'accessorio per ascoltare la musica. Gli stessi impianti di videosorveglianza avevano immortalato in una finestra temporale compatibile anche un altro giovane avvicinarsi e poi allontanarsi da dove Mastrapasqua era stato aggredito. Un sospettato a cui gli investigatori, coordinati dalla procuratrice aggiunta Bruna Albertini e dal pm di turno Letizia Mocciaro, erano a lavoro per dare un nome.
A velocizzare la risoluzione del caso è stato lo stesso autore quando nel pomeriggio si è, di fatto, costituito. "Ho fatto una cazz... a Rozzano", ha detto a due agenti della Polizia ferroviaria di Alessandria. Pochi istanti prima gli stessi gli avevano chiesto i documenti nell'ambito di un ordinario controllo di routine. Allo stato sul 19enne, anche lui residente a Rozzano con i genitori, non risultavano alert. Era stato lasciato andare e avrebbe potuto proseguire nel suo sconclusionato piano di fuga verso Torino prima di cercare di andare all'estero.
Il 19enne è però tornato sui suoi passi e si è consegnato ai poliziotti. Il collegamento a quanto successo ieri nel comune dell'hinterland sud di Milano è stato immediato. Il ragazzo è stato preso in consegna dai carabinieri di Milano, arrivati nel capoluogo di provincia piemontese. È stato portato in caserma per l'interrogatorio con il pm Mocciaro. Nel frattempo i militari dell'Arma del reparto operativo, diretti dal colonnello Antonio Coppola, sono andati a casa del ragazzo, che ha un lavoro come cassiere e precedenti per furto e rapina, per una perquisizione. Sono sequestrati un paio di pantaloni neri, che erano freschi di bucato, corrispondenti a quelli indossati dal sospettato, ripreso nei filmati. Nell'abitazione non c'erano, però, le cuffie wireless di Mastrapasqua. Queste sono state ritrovate in strada non lontano da casa sua. L'ipotesi è che qualcuno vicino al giovane lo abbia aiutato a disfarsene.
La procura di Milano ha chiesto di convalidare il fermo di Rezza e di applicare la custodia cautelare in carcere. L'udienza di convalida del provvedimento eseguito dai carabinieri si terrà lunedì 14 ottobre nel carcere di San Vittore davanti al gip Domenico Santoro. Il giovane è assistito dall'avvocato Maurizio Ferrari.
"Avevo chiesto alla vittima di darmi qualcosa"
"Rezza ha confessato l'accaduto e in particolare, ha dichiarato di essere uscito quella notte in quanto nervoso, di aver portato con sè un coltello da cucina che aveva infilato all'interno dei pantaloni e che, incontrando li Mastrapasqua (che non conosceva) gli aveva chiesto "di dargli qualcosa". Non ricevendo risposta gli strappava le cuffie che la vittima portava al collo. Alla reazione del Mastrapasqua sferrava una coltellata all'altezza del torace, dopo di che si dava alla fuga e prima di rientrare a casa si disfa del coltello nella via adiacenti", è quanto Rezza ha detto nell'interrogatorio di sabato con la pm di turno Letizia Mocciaro e i carabinieri della squadra Omicidi del nucleo investigativo di Milano.
Il passaggio è contenuto nel provvedimento di fermo nel quale Rezza è accusato di rapina e omicidio pluriaggravato. Il giovane, assistito dall'avvocato Maurizio Ferrari, inoltre ha spiegato di "aver visto il padre" quando è rientrato a casa dopo l'omicidio, ma di "aver confessato l'accaduto solo al mattino successivo". Nel fermo la pm inoltre sottolinea, riportando l'annotazione degli investigatori dell'Arma, che "le cuffie rinvenute, di marca Music sound, è opportuno dire che hanno un valore di soli 14 euro".