AGI - Ospite di diversi programmi televisivi e radiofonici si vantava dei propri compensi milionari ma dichiarava poco più di 50 mila euro di ricavi. A Madalina Ioana Filip, in arte Mady Gio, creatrice di contenuti digitali per adulti e star di OnlyFans, i finanzieri della Compagnia di Gallarate contestano un'evasione fiscale da un milione e mezzo di euro.
Nei primi mesi di due anni fa l'imprenditrice dell'online ha deciso di spostare la residenza anagrafica in Svizzera al fine di poter godere di una tassazione maggiormente favorevole ma all'esito della verifica fiscale avviata dalle fiamme gialle "il trasferimento veniva disconosciuto in quanto mancavano gli elementi fondanti di un'effettiva residenza fiscale oltre confine. In particolare, gli affetti, un conto corrente e il dominio web risultano tutti insistenti sul territorio italiano". I finanzieri sono da tempo impegnati nel censimento di influencer e lavoratori della Rete che, attraverso interviste e sulla base della capacità contributiva condivisa sui propri social, risultano non coerenti rispetto alle dichiarazioni fiscali.
Madalina Ioana Filip, spiegano gli investigatori, "ha partecipato a numerose manifestazioni ed eventi fieristici" in Italia e "ha rilasciato interviste a diverse testate giornalistiche dalle quali emergeva, senza dubbio, la necessità di sottrarre al fisco nazionale gli ingenti guadagni scaturiti dalla sua attività, nonostante in documenti ufficiali quali la richiesta di cittadinanza e l'atto di creazione di una società italiana la stessa abbia dichiarato di essere domiciliata sul territorio nazionale".
Tra l'altro, "per superare la mera formalità della cancellazione dall'anagrafe della popolazione residente", la content creator "avrebbe dovuto dimostrare l'esistenza di un 'rapporto lavorativo a carattere continuativo, stipulato nello stesso Paese estero, ovvero l'esercizio di una qualunque attività economica con carattere di stabilità che la parte non è stata in grado di dimostrare: i contenuti prodotti dalla influencer non sono autorizzati nel territorio svizzero ne' il regime fiscale elvetico risulta compatibile con un soggetto che svolge una regolare attività lavorativa".
L'imprenditrice è stata dunque denunciata alla procura di Busto Arsizio, per il reato di dichiarazione infedele in relazione all'annualità 2022 e sono stati contestati oltre un milione e mezzo di euro di Irpef evasa, comprensivo di tassa etica: "Quest'ultima - ricorda la Guardia di finanza - riguarda un'addizionale Irpef collegata alla produzione di redditi derivanti dalla produzione, distribuzione, vendita e rappresentazione di materiale pornografico, inteso in senso ampio come ogni opera che ritrae in modo esplicito atti sessuali e che offende il comune sentimento del pudore nonchè quelli che fanno leva sulla 'credulità popolare' attraverso trasmissioni in tv".