AGI - Al via la campagna vaccinale contro l'influenza. La circolare dello scorso maggio del ministero della Salute raccomandava l'avvio a inizio ottobre, ma le Regioni, come ogni anno, si muovono in ordine sparso. Già oggi sono partite le prime somministrazioni nel Lazio, in Lombardia, in Toscana e in Campania.
Il 7 ottobre sarà la volta di Piemonte, provincia autonoma di Trento, Umbria, Valle d'Aosta e Veneto. Il 9 ottobre la Puglia, dopo il 10 toccherà all'Abruzzo, mentre il 14 ottobre partiranno Emilia Romagna, Friuli e Sicilia. Il 15 ottobre Sardegna, Marche, Provincia Autonoma di Bolzano e Calabria. Il 16 sarà la volta della Liguria, il 21 il Molise, mentre la Basilicata dovrebbe partire ai primi di novembre.
A chi è rivolta
Solitamente, ed è così in gran parte delle Regioni, i primi giorni sono dedicati ai soggetti più a rischio in assoluto, degenti in ospedali e Rsa. Solo dopo qualche giorno si inizia con la chiamata attiva dei medici di famiglia alle categorie alle quali il vaccino antinfluenzale è somministrato gratuitamente: over 60, persone con patologie croniche, bambini tra i 6 mesi e i 6 anni, operatori sanitari e di polizia, donne in gravidanza.
Ma tutti potranno vaccinarsi, magari di concerto con il proprio medico. Il vaccino si potrà fare nello studio del medico di famiglia, nei centri vaccinali o nelle farmacie. Una sola dose di vaccino antinfluenzale è sufficiente per le persone di tutte le età, con esclusione dell'età infantile. Infatti, per i bambini al di sotto dei 9 anni di età, mai vaccinati in precedenza, si raccomandano due dosi di vaccino, da somministrare a distanza di almeno quattro settimane.
I vaccini antinfluenzali inattivati vanno somministrati per via intramuscolare ed è raccomandata l'inoculazione nel muscolo deltoide per tutte le persone di età superiore a 2 anni; nei bambini fino ai 2 anni e nei lattanti la sede raccomandata è la faccia antero-laterale della coscia. La sfida sarà migliorare il dato non esaltante della scorsa stagione, quando con poco piu' di 11 milioni di dosi somministrate le coperture vaccinali nella popolazione generale si erano attestate al 18,9% e negli anziani al 53,3%, numeri ben lontani dal target minimo dell'Oms del 75%.