AGI - Ha sparato alla moglie, ai tre figli, a un vicino di casa poi alla madre e infine si è ucciso. E' un operaio forestale di 52 anni, Roberto Gleboni, l'autore della strage - 3 morti incluso l'omicida, più uno dei figli in condizioni di morte cerebrale e 3 feriti - che stamane attorno alle 7 ha sconvolto Nuoro. Nell'abitazione al pianterreno di via Ichnusa 5, dove l'omicida, incensurato, viveva in affitto con la famiglia, sono stati trovati due corpi, quello della moglie Giusi Massetti, 43 anni, casalinga, e della figlia maggiore Martina, 26 anni. Dei due figli minori, di 9 e 14 anni, il piu' piccolo, Francesco, ha riportato ferite gravissime ed è in stato di morte cerebrale in ospedale. Le condizioni dell'adolescente, invece, non destano preoccupazioni.
Sono in rianimazione, in gravissime condizioni, all'ospedale di Nuoro, invece, un vicino di casa, Paolo Sanna, 59 anni, e la madre dell'omicida, Maria Esterina Riccardi, 83 anni. Il femminicidio è avvenuto attorno alle 7 nell'appartamento di via Ichnusa, dove Gleboni, autista dei mezzi antincendio per Forestas, ha sparato contro l'intera famiglia con una pistola calibro 7,65 regolarmente detenuto.
Cosa l'abbia spinto a farlo non è ancora chiaro. Al momento risulta solo che l'uomo, operaio dell'agenzia regionale Forestas, non aveva precedenti e che non c'erano denunce di violenza o maltrattamenti in famiglia a suo carico. Sul pianerottolo Gleboni ha incontrato casualmente il vicino Paolo Sanna e l'ha gravemente ferito, per poi spostarsi a casa della madre, in via Gonario Pinna. Qui ha sparato anche a lei, dopo averla colpita (la donna ha riportato un trauma cranico) e poi si è tolto la vita. La pistola è stata trovata nell'abitazione dell'anziana.
La dedica della figlia uccisa al padre
Martina Gleboni aveva dedicato la sua laurea, due anni fa, al genitore che oggi l'ha uccisa. "A mio padre, l'amore piu' grande della mia vita", aveva scritto nella dedica, in cui ricordava innanzi tutto la madre, "che ci ha creduto prima che ci credessi io". Roberto Gleboni, una decina di anni fa, da componente del direttivo territoriale e regionale della Fai Cisl e all'epoca operaio semestrale dell'antincendio a Nuoro, si era occupato della vertenza dei precari dell'allora Ente foreste della Sardegna, oggi agenzia regionale Forestas. Un vicino di casa lo descrive come una persona estremamente disponibile, al punto da offrirsi di prestargli la propria auto dopo che la sua era diventata inutilizzabile dopo un tentativo di furto.
Sui luoghi della strage, transennati dalle forze dell'ordine e dove, dopo la scoperta dei corpi, sono risuonate urla di rabbia e di disperazione di familiari e conoscenti, sono intervenuti i sostituti procuratori della Repubblica, Riccardo Belfiori e Sandra Piccicuto, oltre ai reparti specializzati dei carabinieri e della polizia per i rilievi scientifici. Le indagini, coordinate dalla Procura, sono affidate all'Arma e alla Polizia di Stato, che procedono congiuntamente.