AGI - Sono in corso analisi degli investigatori sui tre cellulari, sulle cinque schede di memoria, sulle due pen drive, sui due computer e un tablet, sequestrati nel corso delle perquisizioni a casa di Maria Rosaria Boccia, indagata per minaccia o violenza a corpo politico e lesioni aggravate dopo la denuncia, presentata a piazzale Clodio, dall'ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. I carabinieri del Nucleo Investigativo, coordinati dai pm di Roma, analizzeranno il contenuto di chat e documenti eventualmente presenti all'interno dei dispositivi acquisiti nel corso dell'atto istruttorio di sabato a Pompei. Boccia, si legge nel decreto di sequestro, "dopo la fine della relazione affettiva extraconiugale con Sangiuliano e dopo aver appreso che la bozza del decreto di nomina firmata dal ministro era stata bloccata per volontà dello stesso".
Maria Rosaria Boccia avrebbe contattato "ripetutamente" l'ex ministro "richiedendo appuntamenti, rifiutati; contattava ripetutamente gli uffici del Ministero per conoscere gli esiti della procedura di nomina; informava il ministro di una sua presunta gravidanza; contattava ripetutamente la moglie di Sangiuliano, con chiari riferimenti alla sua relazione extraconiugale con il marito; simulava la sua presenza in luoghi frequentati privatamente dal Sangiuliano; pubblicava progressivamente, senza il consenso di Sangiuliano, foto private, nonché foto oggetto di manipolazione che la ritraevano all'interno del ministero; divulgava progressivamente e in modo frammentato, ai media e sui social, notizie attinenti alla sua relazione con il con il titolare del ministero della Cultura al suoi rapporti con il ministero per la Cultura e all'accesso a documenti e informazioni riservate del Ministero, ogni volta alludendo alla disponibilità di altre notizie compromettenti per il ministro".