AGI - Papa Francesco è arrivato a Vanimo, la "periferia della periferia", sulla costa nord-occidentale della Papua Nuova Guinea dove incontrerà i fedeli della diocesi nella spianata antistante la Cattedrale. La cittadina dista da Port Moresby 991 chilometri e qui vivono circa 11 mila persone, di cui alcuni in villaggi in giungle impenetrabili se non con il machete.
Vanimo è circondata da spiagge paradisiache e acque cristalline ma è una zona nella quale manca tutto.Qui operano da decenni dei missionari argentini, tra alcuni amici di Papa Francesco che gli hanno fatto scoprire questa realtà sconvolgente. E proprio loro incontrerà in forma strettamente privata il Pontefice.
Francesco è trasferito a Vanimo grazie a un aereo militare, messo a disposizione dalle autorità australiane e ha portato con sé, 8 valigie (del peso di 30 chilogrammi ciascuna) con cibo, medicinali, giocattoli, beni di prima necessità, contenitori adeguati per conservare gli alimenti (non esistono in questa zona e sono fondamentali per evitare il rapido deterioramento del cibo) e anche tuniche per i chierichetti. È stato uno dei missionari amico di Bergoglio, padre Alejandro Diaz a preparare e confezionare le valigie.
Basta superstizione e magia, violenza, sfruttamento e droghe. È l'appello di Papa Francesco a Vanimo nell'incontro con i fedeli della diocesi.
"Guardandoci attorno, vediamo quanto è dolce lo scenario della natura. Ma rientrando in noi stessi, ci accorgiamo che c’è uno spettacolo ancora più bello", ha sottolineato il Pontefice. "E la nostra missione è proprio questa: diffondere ovunque, attraverso l'amore di Dio e dei fratelli, la bellezza del Vangelo di Cristo".
"Ciascuno di noi promuova l'annuncio missionario là dove vive: a casa, a scuola, negli ambienti di lavoro, perché dappertutto, nelle foreste, nei villaggi e nelle città, alla bellezza dei panorami corrisponda quella di una comunità in cui ci si vuole bene". "Formeremo cosi', sempre più, come una grande orchestra capace, con le sue note, di ricomporre le rivalità, di vincere le divisioni - personali, familiari e tribali -; di scacciare dal cuore delle persone la paura, la superstizione e la magia; di porre fine a comportamenti distruttivi come la violenza, l'infedeltà, lo sfruttamento, l'uso di alcool e droghe: mali che rendono infelici e imprigionano tanti fratelli e sorelle, anche qui", ha aggiunto.