AGI - "Dopo vent'anni dal sequestro di nostra figlia, non abbiamo nulla da aggiungere più di quanto non abbiamo già detto in tutti questi anni. Si rinnova più forte il nostro dolore misto alla rabbia per l'insuccesso nel ritrovamento di Denise e per la mancata giustizia. Questo caso è una delle vergogne italiane: il fallimento assoluto dei poveri d'animo e di senso umano". Lo affermano Piera Maggio e Pietro Pulizzi, i genitori di Denise Pipitone in un post pubblicato su Facebook, rapita a Mazara del Vallo l'1 settembre di 20 anni fa.
La bimba aveva solamente quattro anni. Stava giocando, intorno a mezzogiorno, davanti a casa, in via Domenico La Bruna, quando è sparita. "Non smetteremo mai - aggiungono - di chiedere giustizia e verità. Come non dimenticheremo le cattiverie subite: non tutti hanno una coscienza. Al contrario, sentiamo di dover ringraziare i nostri legali, tutti i professionisti che si sono avvicendati negli anni, tutti coloro che ci sono ancora oggi vicini e sperano insieme a noi di sapere dov'è la nostra Denise, diventata figlia di tutta Italia. Siamo convinti che prima o poi i colpevoli pagheranno per il male procurato, sia una pena terrena che divina. Denise, ovunque tu sia, mamma e papà non smetteranno mai di cercarti e di sperare nel tuo ritorno fino a prova contraria. I minori scomparsi vanno cercati, non dimenticati".