AGI - Per cinque volte ha danneggiato l'auto di sua cognata per questioni di eredità. È successo a Reggio Emilia, una donna di 50 anni ha sporto denuncia ai Carabinieri di Correggio, contro il cugino - un uomo di 62 anni.
I militari avviate le indagini, anche grazie ai sistemi di videosorveglianza e alle concordi dichiarazioni testimoniali, risalivano al presunto autore dell’atto vandalico consentendo di acquisire a suo carico elementi circa la sua presunta responsabilità. Per questi motivi con l’accusa di danneggiamento aggravato e continuato i Carabinieri della stazione di Guastalla hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia, diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci un 62enne, reggiano residente nel modenese.
L’origine dei fatti risale al settembre dello scorso anno, quando la vittima si recava presso i carabinieri della stazione di Correggio per denunciare il danneggiamento della propria autovettura che presentava vari graffi intorno alla carrozzeria, e la foratura di due pneumatici. Nei successivi mesi, la donna presentava ulteriori denunce di danneggiamento, rappresentando ai militari di aver istallato una telecamera di videosorveglianza all’interno dell’autovettura. Il 25 giugno scorso, la 50enne, si presentava presso i carabinieri di Correggio per denunciare l’ennesimo danneggiamento, di uno pneumatico della sua autovettura. Più in dettaglio riferiva che tra le ore 18.00 e le ore 18.10 del 24 giugno, mentre la sua auto era in sosta in P.za Garibaldi di Correggio mediante la telecamera installata all’interno del veicolo, riusciva ad individuare un uomo parzialmente travisato da un cappuccio il quale si avvicinava alla sua autovettura, e la donna, visionando le immagini, riconosceva l’uomo senza ombra di dubbio in suo cognato.
La vittima rappresentava ai militari, che negli ultimi tempi non erano in buoni rapporti per questioni di eredità. Formalizzate le denunce, i carabinieri, visionavano i filmati della telecamera posizionata all’interno dell’auto, e le immagini degli impianti di video sorveglianza presenti sul luogo dell’ultimo danneggiamento. Dall’analisi dei video, si riusciva a visualizzare la dinamica dell’evento delittuoso.