AGI - Giovanni Toti sceglie Genova per incontrare la sua lista e la stampa. Lo fa il giorno dopo la revoca dei domiciliari, scontati nella villetta di Ameglia per quasi tre mesi. Ottantasei giorni di fermo forzato, interrotti ieri intorno alle 12:30, quando la Finanza gli ha notificato l'atto che gli ridà libertà.
Libertà di occuparsi di politica, "una cosa che ho sempre fatto sin da piccolo, quando ero rappresentante degli studenti", dice nell'affollata conferenza stampa all'NH Hotel, indetta subito dopo il suo incontro con i fedelissimi. Non molti, ad onor del vero, quelli che hanno riabbracciato l'ex governatore.
Complice l'estate e la fine degli impegni istituzionali in città per molti. Ma non sono mancate nelle ultime 24 ore telefonate e incontri con amministratori e ministri. L'appuntamento odierno è un incontro per tirare le fila: un "dove eravamo rimasti" utile a Toti per sgomberare il campo da equivoci - "non mi ricandido" - e per togliersi qualche sassolino dalla scarpa nei confronti di una politica che finora "è stata timida" dice l'ex governatore, "nell'affrontare, non certo da adesso, quel delicato equilibrio, tra il mondo della politica, la rappresentanza che deriva dal voto e il mondo della giustizia".
L'ex presidente ha ribadito più volte che non correrà, ma darà una mano e naturalmente spingerà una lista o 'gamba' civica che potrebbe portare il suo nome oppure, se sarà più utile, una formazione civica più ampia, confluirà in quest'ultima: "Ora chiediamo un giudizio politico su questi nove anni - ha detto - Toti non ci sarà, nè come candidato nè come presidente: i protagonisti saranno altri. Quello che ho raccomandato ai sindaci che ho incontrato e incontrero', e che non hanno una maglia dei partiti nazionali, è che non si deve perdere l'abbrivio e l'alchimia tra i partiti di governo e l'anima civica che dovrà esserci e ci sarà. Dovrà essere garanzia verso gli elettori che questa parte politica non cambierà il modo di governare questa regione del centrodestra".
Nella giornata odierna, l'ex governatore ha incontrato anche il sindaco Marco Bucci. Al suo fianco, la deputata e coordinatrice regionale della Lista Toti, Ilaria Cavo, l'assessore regionale alla Protezione civile, Giacomo Giampedrone, e quello all'Urbanistica, Marco Scajola. Il futuro politico di stampo civico alle prossime regionali non vedrà Toti protagonista, ma avrà il suo imprinting: "è importante non perdere il programma, lo spirito e l'alchimia di questi anni tra i partiti della coalizione e la gamba civica - ha sottolineato - Gamba civica che dirà la sua sul progetto politico e sul candidato presidente".
Per Toti anche una precisazione sulle sue dimissioni: "La decisione non è stata dettata da alcun isolamento politico, anzi grazie a chi mi ha fatto sentire grande vicinanza come Salvini, Crosetto, Nordio, Santanchè. Ma con l'avvocato Savi (presente all'incontro con la stampa, ndr), abbiamo convenuto che se avessimo fatto ricorso in Cassazione, sarebbe stato un muro contro muro, uno scontro sulla pelle della Liguria".
Sulle contestazioni di corruzione e finanziamento illecito, l'ex presidente ligure ha sottolineato che "le accuse di corruzione non comportano il fatto che Giovanni Toti abbia intascato un euro per se stesso o un'utilità dedicata alla sua persona o alla sua famiglia. Posso orgogliosamente dire di essere assai più povero di nove anni fa. Si giudica e si qualifica come reato un'attività di azione e sprone politico che ritengo siano il core business del meccanismo e dell'azione politica della mia maggioranza in questa regione: l'attività di impresa sul territorio è un bene di interesse pubblico" ha sottolineato l'ex governatore".
E ancora: "per la prima volta si è scritto nero su bianco che l'attualità e la concretezza della reiterazione di un reato coincidono con l'assunzione in carica di un ruolo elettivo scelto dai cittadini e le sue funzioni di gestione ordinaria. La politica valuterà quello è stato scritto in quell'aula di giustizia. Un governatore, un eletto dai cittadini può essere tenuto ad libitum ai domiciliari? Lo deve decidere il Parlamento: evidentemente - ha sottolineato - c'è un tema di interpretazione della legge che pone degli interrogativi".