AGI - Il 24 luglio è una data segnata in rosso sul tacco di Puglia, sul promontorio del Gargano: esattamente 17 anni dopo l'incendio che distrusse migliaia di ettari di vegetazione tra Peschici e Vieste, provocando tre vittime (Carmela e Romano Fasanella, rispettivamente di 81 e 71 anni, e il 60enne Domenico De Nittis) e danni a migliaia di turisti, oggi la storia si è ripetuta, fortunatamente senza danni alle persone, che sono state portate in salvo in tempo. L'incendio è divampato all'alba di oggi nel bosco adiacente a Baia San Felice a Vieste e, secondo le autorità, non ci sono dubbi: «La natura dell'incendio è assolutamente dolosa, erano già diversi giorni che provavano a dare fuoco al bosco – spiega il sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti, in un video diffuso sui social. – Questa mattina ci sono riusciti perché le condizioni del vento lo hanno permesso».
Le raffiche di maestrale, che soffia sul Gargano, stanno rendendo difficile il lavoro degli operatori. «Sono intervenuti tre Canadair, ma il vento forte ha reso complicate le operazioni di spegnimento – ha continuato Nobiletti. – La giornata è stata complicata, ma per fortuna ora la situazione è sotto controllo. Spero che tra poco inizino le bonifiche, significherà che il peggio è passato».
La Guardia di Finanza ha provveduto a mettere in sicurezza l'area destinata alla raccolta d'acqua dei canadair per facilitare le operazioni di spegnimento. Il patrimonio arboreo e vegetale andato distrutto è di circa 50-60 ettari: un'estensione molto inferiore rispetto all'incendio dello scorso anno, quando la stessa zona fu colpita da un incendio analogo che bruciò 250 ettari di bosco. «Questa zona è particolarmente presa di mira da qualche mano criminale – conclude il primo cittadino nel corso di un’intervista a “L’Immediato”. – È la quinta volta che ci provano. Un pezzo sulla costa è andato bruciato, non grande come l'anno scorso, ma ogni anno ci troviamo nella stessa situazione. Lo Stato deve intervenire. Questo fenomeno va debellato».
Le indagini
La procura di Foggia aprirà un'inchiesta per stabilire le esatte cause dell'incendio. «Abbiamo individuato già da questa mattina l'origine dell'incendio e provveduto a sequestrare degli oggetti che fanno supporre l'origine dolosa delle fiamme», ha detto il tenente colonnello Giuliano Palomba, comandante del reparto carabinieri Parco Nazionale del Gargano e dell’Alta Murgia, che sta coordinando l’indagine. «Abbiamo comunicato tutto ciò che abbiamo rintracciato alla magistratura. Da giorni seguivamo delle tracce che ci hanno condotto a due filoni investigativi su cui ci stiamo concentrando».
L’evacuazione
«L’ansia c’era nel caso in cui le fiamme arrivassero nel nostro residence, ma ci hanno aiutato tutti, eravamo tranquilli: siamo stati portati a bordo di navi turistiche al porto di Vieste, poi in alberghi che si sono resi disponibili e in una palestra messa a disposizione dal Comune. Ci hanno rassicurati e siamo sereni». È solo uno dei commenti dei 540 turisti evacuati a scopo precauzionale dalla struttura Baia dei Campi, a un chilometro dal punto in cui si è sviluppato l’incendio che è divampato nel bosco sovrastante Baia San Felice. «Eravamo in spiaggia già dalle sei del mattino – ha detto una donna – e abbiamo sentito una forte puzza di bruciato. Se abbiamo avuto paura? Un po’ sì, specie quando è arrivato l’avviso di sfollare, ma tutto è stato ben organizzato e ci tengo a ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato». Continuerete la vacanza? «Certo, questo è un pezzo che fa parte della nostra avventura. Speriamo di ritornare presto nel camping». «È probabile - conferma il sindaco Nobiletti - che già in serata i turisti possano fare rientro a Baia dei Campi, considerato che le fiamme sono state quasi del tutto domate e i vigili del fuoco stanno provvedendo alle ultime rifiniture».Il messaggio del Vescovo
«Quanto accaduto quest’oggi è un autentico gesto criminale commesso contro l’umanità di oggi e di domani, messo in atto da piromani, inviati certamente da mandanti, motivati da pura logica criminale e fomentata da meri interessi personali». Lo ha detto Francesco Moscone, vescovo di Manfredonia, San Giovanni Rotondo e Vieste. «Va denunciato innanzitutto che si tratta di un devastante incendio appiccato, e non a caso, proprio nel giorno anniversario del tragico incendio che devastò Peschici il 24 luglio di diciassette anni fa, e che questo di oggi è stato il quinto tentativo occorso in questa settimana di appiccare fuoco proprio nel bosco sovrastante la fascinosa Baia Viestana San Felice – ha continuato. – Ma ancor più va denunciato che i roghi funesti sono chiaramente provocati da mani fomentatrici di odio verso il Creato e verso la popolazione del nostro Gargano, un territorio che dà futuro solo se tutti insieme siamo capaci di preservarne la sua identità e la sua bellezza».E conclude: «Tutte le nostre azioni individuali, lo ribadisco con forza, devono essere sempre attente e rispettose del Creato che adorna il nostro meraviglioso Gargano, ricco di boschi, pinete, spiagge, luoghi panoramici, camping, piazze, vicoli e strade, con gesti e scelte che ci rendono autentici operatori di Giustizia e Pace (Mt 5, 6-8). Ai numerosi turisti ospitati nelle strutture investite dall’incendio porgo la mia solidarietà e vicinanza per i disagi subiti».