Vasto incendio a Vieste, evacuati circa 1.000 turisti

Viviana Minervini
Incendio a Vieste
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Le indagini

L’evacuazione

«L’ansia c’era nel caso in cui le fiamme arrivassero nel nostro residence, ma ci hanno aiutato tutti, eravamo tranquilli: siamo stati portati a bordo di navi turistiche al porto di Vieste, poi in alberghi che si sono resi disponibili e in una palestra messa a disposizione dal Comune. Ci hanno rassicurati e siamo sereni». È solo uno dei commenti dei 540 turisti evacuati a scopo precauzionale dalla struttura Baia dei Campi, a un chilometro dal punto in cui si è sviluppato l’incendio che è divampato nel bosco sovrastante Baia San Felice.
«Eravamo in spiaggia già dalle sei del mattino – ha detto una donna – e abbiamo sentito una forte puzza di bruciato. Se abbiamo avuto paura? Un po’ sì, specie quando è arrivato l’avviso di sfollare, ma tutto è stato ben organizzato e ci tengo a ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato». Continuerete la vacanza? «Certo, questo è un pezzo che fa parte della nostra avventura. Speriamo di ritornare presto nel camping». «È probabile - conferma il sindaco Nobiletti - che già in serata i turisti possano fare rientro a Baia dei Campi, considerato che le fiamme sono state quasi del tutto domate e i vigili del fuoco stanno provvedendo alle ultime rifiniture».

Il messaggio del Vescovo

«Quanto accaduto quest’oggi è un autentico gesto criminale commesso contro l’umanità di oggi e di domani, messo in atto da piromani, inviati certamente da mandanti, motivati da pura logica criminale e fomentata da meri interessi personali». Lo ha detto Francesco Moscone, vescovo di Manfredonia, San Giovanni Rotondo e Vieste. «Va denunciato innanzitutto che si tratta di un devastante incendio appiccato, e non a caso, proprio nel giorno anniversario del tragico incendio che devastò Peschici il 24 luglio di diciassette anni fa, e che questo di oggi è stato il quinto tentativo occorso in questa settimana di appiccare fuoco proprio nel bosco sovrastante la fascinosa Baia Viestana San Felice – ha continuato. – Ma ancor più va denunciato che i roghi funesti sono chiaramente provocati da mani fomentatrici di odio verso il Creato e verso la popolazione del nostro Gargano, un territorio che dà futuro solo se tutti insieme siamo capaci di preservarne la sua identità e la sua bellezza».
E conclude: «Tutte le nostre azioni individuali, lo ribadisco con forza, devono essere sempre attente e rispettose del Creato che adorna il nostro meraviglioso Gargano, ricco di boschi, pinete, spiagge, luoghi panoramici, camping, piazze, vicoli e strade, con gesti e scelte che ci rendono autentici operatori di Giustizia e Pace (Mt 5, 6-8). Ai numerosi turisti ospitati nelle strutture investite dall’incendio porgo la mia solidarietà e vicinanza per i disagi subiti».
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