AGI – E’ di nuovo polemica attorno alla vicenda dei presunti affidi illeciti di minori a Bibbiano, al centro di uno dei casi giudiziari più controversi degli ultimi anni. L’avvocato Luca Bauccio, difensore della psicoterapeuta Nadia Bolognini nel processo in corso a Reggio Emilia, dichiara all’AGI di avere intenzione di segnalare al Consiglio di disciplina dell’Ordine degli Psicologi dell’Emilia Romagna la consulente della Procura, Elena Francia, per alcune dichiarazioni agli atti del procedimento lette in aula nell’udienza di ieri durante il controesame.
Uno dei passaggi contestati è riferito al caso di un minore, all’epoca di 4 anni, tolto alla famiglia anche per presunte attività masturbatorie col patrigno e il fratellastro. “Parte dei racconti del bambino – è scritto nello studio della consulente e psicologa – paiono dei veri e propri giochi e simulano lo svolgimento di attività ludiche. Si pensi per esempio alla parte in cui il minore ha affermato che il patrigno dava il via all’attività masturbatoria così come la faceva repentinamente sospendere dicendo ‘Stop’. Tale modalità è propria di un gioco per bambini. Per questo motivo non si ritiene che, in questo frangente, il bambino avesse assegnato una connotazione negativa a tale attività nel caso in cui si fosse effettivamente verificata”.
“Pur non entrando nel merito del processo e delle valutazioni sulle responsabilità penali che saranno fatte nel processo dal Tribunale di Reggio Emilia, effettivamente ho sperato fino all'ultimo che la consulente rettificasse quanto aveva scritto nella sua consulenza del 2019 – dice Bauccio -. Un gioco sessuale con un figlio, qui erano addirittura due i figli, è sempre un abuso ed è sempre traumatico. Anche se è mascherato come un gioco. Non si possono fare distinzioni tra un abuso giocoso e un abuso violento. E non si può affermare che solo l'abuso violento provochi un trauma".
"Quel gioco - spiega ancora Bauccio - lo aveva riferito il piccolo, e senza dare per veri fatti che non sono stati accettati, in lui erano più che evidenti i segni del trauma in quel piccolo. Cosa dovevano fare gli psicologi che lo curavano? Queste distinzioni tra abuso gentile e abuso violento sono pericolose, creano giustificazioni ideologiche, e si scontrano con la scienza. Per questo motivo segnaleremo al Consiglio di disciplina dell'Ordine degli psicologi dell'Emilia Romagna queste valutazioni. Ci sono persone che devono rispondere di gravi imputazioni per aver voluto curare quei traumi che la consulente ha voluto negare già per principio come conseguenza del gioco sessuale. Chiederemo all'Ordine di valutare se vi è stata una violazione dei canoni deontologici ed etici della professione, questo è un dovere per la difesa. Non possiamo esimerci da quello che considero un atto dovuto come difensore e come essere umano".
La consulente, ha fatto notare il legale ai giudici, sembrerebbe richiamarsi nella sua relazione alle discusse tesi di Richard Gardner, il medico inventore della 'sindrome dell’'alienazione parentale’. La conclusione di Francia è che “i danni provocati dall'allontanamento” del piccolo “parrebbero ben più gravi delle sequele psicologiche che sarebbero potute derivare da un eventuale gioco sessuale (col fratellastro, ndr) così come raccontato dal bambino”.
Bolognini, moglie dello psicoterapeuta Claudio Foti, già assolto in Cassazione, è accusata di falso, lesioni personali e frode processuale nel processo che vede in tutto 17 imputati tra i quali l’ex sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti e l’ex dirigente dei servizi sociali, Federica Anghinolfi.