AGI - In centinaia di migliaia a Milano, 350mila secondo gli organizzatori, e decine di migliaia in altre sei città da Nord a Sud: grande affluenza per i cortei dell'Onda Pride, la manifestazione a sostegno dei diritti delle persone Lgbtqi+ promossa da Arcigay e dalle altre associazioni locali e nazionali a chiusura del Pride Month di giugno.
Grande anche la partecipazione della politica, in particolare a Milano dove ha sfilato la segretaria dem, Elly Schlein, nel corteo che aveva per titolo 'Liber* di essere'. "Anche oggi una giornata di partecipazione per i diritti di tutti, per i diritti Lgbtq che sono fondamentali e come tali vanno riconosciuti", ha detto la leader del Pd invocando "una legge contro la omotransfobia. Al G7 si è persa un'occasione per colpa del governo italiano, mancano le parole identità di genere e orientamento sessuale nella dichiarazione finale. Un passo indietro clamoroso".
Ad aprire il Pride meneghino, che si è concluso all'Arco della Pace, c'erano delle 'cargo bike' in segno di sostenibilità ambientale, poi i carri tra cui quelli del M5s, della Cgil e dei Sentinelli. Assente l'associazione Lgbt ebraica, Keshet (per "il clima di odio crescente intorno alla loro partecipazione"), alcuni ebrei hanno comunque preso parte al Pride sfilando col carro di +Europa dove è stato montato lo striscione Jews are welcome.
Al termine lo spettacolo con la musica con la musica di artisti come Orietta Berti, i Ricchi e Poveri, Big Mama e Francesca Michielin. Gli altri Pride si sono svolti a Bari, Napoli, Cagliari, Dolo nel Veneziano, Treviso e Ragusa.
Nel capoluogo prima volta a un Pride per il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: "Fino a quando non si toccano i diritti degli altri, bisogna essere completamente liberi. In Campania abbiamo dimostrato che la tutela dei diritti non è alternativa anche a valori cristiani, non è alternativa a chi organizza una famiglia tradizionale".
"L'Italia deve guardare al futuro perché in questo momento siamo dalla parte sbagliata", ha affermato la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde. "Nel clima inquietante di una presidente del Consiglio che agita fantasmi golpisti dietro l'esercizio della sacrosanta libertà di informazione - ha affermato il segretario generale di Arcigay, Gabriele Piazzani - la nostra mobilitazione prosegue e non fa sconti".