AGI - Controllare l'indirizzo del sito web e non cliccare su link sconosciuti, diffidare di offerte troppo convenienti o richieste di caparra e non pagare mai con un bonifico bancario. Sono alcuni dei consigli della polizia e di Airbnb per evitare di cadere nelle sempre più frequenti truffe online, specie in tempi di prenotazioni di vacanze. Truffe che vanno dalle frodi con carte di credito al phishing. A sorpresa le vittime maggiormente colpite sono della Gen Z e i Millennial, nonostante siano generazioni native digitali, e non i 'senior'. È quanto accertato da polizia di Stato e Airbnb che, alla vigilia dell'estate e delle prenotazioni delle vacanze, hanno rinnovato la collaborazione per aiutare i cittadini a riconoscere ed evitare i malintenzionati in Rete. Il testimonial della campagna è Marco Camisani Calzolari, che già collabora con la polizia sul tema delle truffe online.
Ecco gli 8 consigli di polizia e Airbnb per evitare le truffe online:
- Controllate l'indirizzo del sito web. Che si utilizzi un computer o uno smartphone, meglio verificare di stare prenotando attraverso la piattaforma ufficiale. La soluzione è utilizzare l'app Airbnb o andare direttamente sul sito web per assicurarsi di essere sul sito ufficiale (www.airbnb.it).
- Non cliccate su link sconosciuti. L'utilizzo rilassato dei social media può contribuire a esporre gli utenti al rischio di truffa. Se non si e' sicuri che un messaggio o un post provengano da un'azienda riconosciuta, non condividere o interagire con essi e non cliccare su eventuali link presenti. Airbnb fornisce delle linee guida su come identificare un link o un'e-mail autentica della piattaforma.
- Diffidate di offerte troppo convenienti o richieste di caparra. Con il costo della vita che tende ad aumentare, molti consumatori sono a caccia di offerte vantaggiose; ma se un'offerta o un annuncio sembrano troppo belli per essere veri, potremmo essere di fronte a una truffa. In questo caso e' consigliabile prendersi tutto il tempo necessario per esaminare i dettagli dell'annuncio e le recensioni esistenti, soprattutto se viene messa fretta per il pagamento.
- Non pagate mai con bonifico bancario. Si tratta di uno strumento di pagamento non consentito da Airbnb. Meglio utilizzare la carta di credito, che offre più tutele. Se si riceve la richiesta di pagare un viaggio tramite bonifico bancario, criptovalute o carte regalo, e' molto probabile che si tratti di una truffa.
- Prenotate, pagate e comunicate solo sulla piattaforma. Alcuni utenti potrebbero essere attratti dalla proposta di trattare privatamente fuori dal portale per risparmiare. Tuttavia, questo non consente di usufruire delle garanzie Airbnb, che non riconosce i pagamenti effettuati dagli ospiti fino a 24 ore dopo il check-in, mentre AirCover per gli ospiti fornisce una protezione per alcune possibili evenienze.
- Controllate le recensioni. Leggere le opinioni di altri ospiti è utile per farsi un'idea più precisa prima di prenotare, controllando le valutazioni e le recensioni e leggendo attentamente la descrizione dell'annuncio. Inoltre è possibile porre domande all'host tramite la messaggistica sulla piattaforma prima di bloccare le date.
- Comunicate con l'host. A prenotazione effettuata, prima di mettersi in viaggio, è preferibile contattare l'host per prendere accordi sull'arrivo, e verificare eventuali necessita' particolarmente importanti. In caso di mancanza di risposta, contattate subito il servizio clienti.
- Come segnalare un dubbio nel modo giusto. Su Airbnb, gli utenti possono segnalare messaggi controversi direttamente dalla messaggistica interna, mentre casi sospetti possono essere segnalati tramite una bandierina presente su ciascun annuncio. Se si e' effettuato un pagamento fuori dal sito, è necessario contattare subito l'assistenza clienti che e' a disposizione 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
"Negli ultimi anni - spiega Massimo Bruno, primo dirigente della polizia di Stato e direttore della Divisione Financial Cybercrime del Servizio polizia postale e per la sicurezza cibernetica - si sta assistendo a un costante aumento nel settore dei reati finanziari commessi online, solo nel 2023 la polizia postale ha trattato oltre 16mila casi, tra cui quelli legati alla prenotazione di case vacanza, pacchetti e titoli di viaggio". "Sebbene la maggior parte delle truffe si realizzino al di fuori delle piattaforme di prenotazione di viaggi - prosegue - anche in tale settore riscontriamo significative evidenze, specialmente in coincidenza dei periodi di punta per la pianificazione delle vacanze. Sono tipologie di raggiri che, con un'adeguata e costante opera di sensibilizzazione verso gli utenti, possono essere riconosciuti ed evitati, e in tale direzione è massimo l'impegno della polizia postale. Per tale motivo, apprezziamo e rinnoviamo la collaborazione con Airbnb nella prevenzione di tali reati". "Ci troviamo nel pieno del periodo delle prenotazioni - sottolinea Valentina Reino, responsabile relazioni istituzionali di Airbnb Italia - e questa iniziativa vuole aiutare le persone a capire quali siano i campanelli d'allarme da cogliere e le buone pratiche da adottare. Quando si tratta di prenotare su Airbnb, incoraggiamo i nostri ospiti a comunicare, prenotare e pagare solo sulla piattaforma, dove le transazioni sono sicure e possono contare anche su AirCover, il nostro programma assicurativo a tutela di host e ospiti. La grandissima parte dei tentativi di raggiro avviene infatti fuori dal nostro sito".
Ma qual è l'identikit della vittima?
Secondo il report 2023 delle attività della polizia postale e per la sicurezza cibernetica, l'anno scorso si e' registrato un considerevole aumento dei tentativi di truffa online in Italia, con una crescita di questi reati del 6% dal 2022 al 2023 e un conseguente incremento del denaro sottratto, che è passato da 114 milioni di euro a 137 milioni (+20%). Sono invece 2.500 i siti di phishing individuati e bloccati da Airbnb solamente negli ultimi 12 mesi. Anche se nate e cresciute nell'era digitale, le nuove generazioni sono meno attente quando si tratta di sicurezza online. Secondo Consumerismo, 1 italiano su 5 dichiara di aver subìto almeno una truffa mentre faceva acquisti in Rete, percentuale che sale al 33,1% nella fascia d’età 25-34 anni: ciò significa che 1 giovane su 3 e' caduto nelle 'trappole' dell'e-commerce.