L'omicidio di Pescara. Crepet: "Per trucidare si è privi di emozioni"

Serena Polizzi
Mirco Toniolo / Errebi / Agf 
- Paolo Crepet 
AGI - La terribile morte di Christopher Thomas Luciani, 17enne, ucciso domenica scorsa a Pescara da due suoi coetanei con 25 coltellate, rappresenta "la riproducibilità del male", dice all'Agi lo psichiatra Paolo Crepet. Tutta questa insensibilità "nasce soltanto da noi. Non c'è un negozio dove vai a coprare la sensibilità. È due anni che parliamo solo di guerre, di cronaca miserabile". Nel mio ultimo libro uscito ieri, 'Mordere il cielo', parlo, proprio, della fine delle emozioni. "Per trucidare - continua Crepet - sei privo di emozioni e questo riguarda non solo gli autori ma in generale chi si compiace di vedere un video. Non è la Cecenia e questo è mostruoso". "La cosa sconvolgente - aggiunge - è che c’è un silenzio totale della politica perché non sa cosa dire". "Le piazze si sono riempite dopo la morte di Giulia e si urlava al mostro, al femminicidio e ora non ne parliamo più, questo non è un femminicidio ma è lo stesso e a me questo fa ribrezzo", conclude Crepet.
Vai all'articolo…