AGI - "Tutti coloro che partecipano all'udienza si presentano con puntualità, vestiti in modo appropriato e decoroso, con il telefono spento o senza suoneria". Il tribunale civile di Milano mette in riga avvocati, magistrati e chiunque sia presente alle udienze. Un galateo severo e minuzioso che prevede l'allontanamento per chi non vi si adegui.
Vietato, scrivono nelle linee guida lette dall'AGI la presidente della IX sezione civile Anna Cattaneo e la consigliera dell'Ordine degli avvocati, Giulia Sapi, "fare segni di approvazione o disapprovazione o cagionare in qualsiasi modo disturbo durante le esposizioni delle parti" e usare espressioni sconvenienti e offensive negli scritti e negli interventi".Insomma, mimica facciale ridotta al minimo e massimo fair play.
I difensori devono arrivare "preparati e a conoscenza dei fatti in causa" ed essere sintetici nel presentare le loro ragioni. L'avvocato "ha la facoltà di alzarsi in piedi" e non deve essere interrotto quando parla. Chi sgarra, ricorda il Tribunale richiamandosi ai "poteri di polizia per il giudice" previsti dal codice di rito, può essere cacciato dall'aula. Le regole sono destinate solo al civile, non a chi frequenta la giustizia penale.