AGI - Mattinata all'Auditorium di Via della Conciliazione per Papa Francesco che ha parlato davanti agli Stati Generali della natalita'. Un tema, questo, molto caro al Pontefice cui preoccupa il numero sempre più ridotto di nascite nel nostro Paese.
"Il numero delle nascite - ha infatti spiegato - e' il primo indicatore della speranza di un popolo. Senza bambini e giovani, un Paese perde il suo desiderio di futuro. In Italia, ad esempio, l'eta' media e' attualmente di quarantasette anni, in altri Paesi e' di 26, e si continuano a segnare nuovi record negativi. Purtroppo, se dovessimo basarci su questo dato, saremmo costretti a dire che l'Italia sta progressivamente perdendo la sua speranza nel domani, come il resto d'Europa: il Vecchio Continente si trasforma sempre piu' in un continente vecchio, stanco e rassegnato, cosi' impegnato ad esorcizzare le solitudini e le angosce da non saper piu' gustare, nella civilta' del dono, la vera bellezza della vita. Nelle case "mancano i figli, ma i cani e gatti non mancano".
Per Francesco, "la vita umana non e' un problema, e' un dono. E alla base dell'inquinamento e della fame nel mondo non ci sono i bambini che nascono, ma le scelte di chi pensa solo a se stesso, il delirio di un materialismo sfrenato, cieco e dilagante, di un consumismo che, come un virus malefico, intacca alla radice l'esistenza delle persone e della societa. Non sono i figli, ma l'egoismo, che crea ingiustizie e strutture di peccato, fino a intrecciare malsane interdipendenze tra sistemi sociali, economici e politici". Bergoglio ha voluto ricordare che i settori economici piu' floridi sono quelli delle armi e degli anticoncezionali. "L'una distrugge la vita, l'altra le impedisce di formarsi".
Da qui un appello lanciato ai governi: "C'e' bisogno di un impegno maggiore da parte di tutti loro, perche' le giovani generazioni vengano messe nelle condizioni di poter realizzare i propri legittimi sogni. Si tratta di attuare serie ed efficaci scelte in favore della famiglia. Ad esempio, porre una madre nella condizione di non dover scegliere tra lavoro e cura dei figli; oppure liberare tante giovani coppie dalla zavorra della precarieta' occupazionale e dell'impossibilita' di acquistare una casa". Ma Bergoglio lancia un appello anche ai giovani: "So che per molti di voi il futuro puo' apparire inquietante, e che tra denatalita', guerre, pandemie e mutamenti climatici non e' facile mantenere viva la speranza. Ma non arrendetevi, abbiate fiducia, perche' il domani non e' qualcosa di ineluttabile: lo costruiamo insieme, e in questo "insieme" prima di tutto troviamo il Signore. Non rassegniamoci a un copione gia' scritto da altri, mettiamoci a remare per invertire la rotta, anche a costo di andare controcorrente! Come fanno le mamme e i Papa' della Fondazione per la Natalita', che ogni anno organizzano questo evento, questo cantiere di speranza che ci aiuta a pensare, e che cresce, coinvolgendo sempre piu' il mondo della politica, delle imprese, delle banche, dello sport, dello spettacolo e del giornalismo".