AGI - L'ondata di maltempo e il crollo delle temperature al Nord Italia sta portando alla riaccensione dei riscaldamenti in molte città, da Genova a Venezia. Molti sindaci hanno firmato ordinanze per derogare alla data di fine stagione termica scattata tra l'8 e il 15 aprile, deroghe peraltro già previste dall'articolo 4 del Decreto del Presidente della Repubblica numero 74 del 2013 che regolamenta la materia. A Genova è stata stabilita la riaccensione facoltativa degli impianti di riscaldamento fino al 30 aprile per un massimo di 6 ore giornaliere a regime normale (19 gradi +2 di tolleranza per le case). A Torino il Comune ha ricordato la possibilità di accensione in deroga degli impianti di riscaldamento (massimo 19 gradi in casa) fino a un massimo di 7 ore giornaliere, tra le 5 e le 23.
Nessuna ordinanza a Milano ma Palazzo Marino ha ricordato che "al di fuori del periodo di accensione consentito e senza alcuna ulteriore disposizione delle autorità" è possibile accendere i riscaldamenti se la situazione climatica lo richiede "per una durata giornaliera" non superiore alle sette ore e con temperature massime per le case di 19 gradi più due di tolleranza. A Pordenone lo spegnimento degli impianti di riscaldamento è stato posticipato al 28 aprile compreso, per un massimo di 6 ore e 30 minuti al giorno.
A Venezia un'ordinanza del sindaco Luigi Brugnaro autorizza fino al 28 aprile l'accensione facoltativa degli impianti termici per un massimo di 14 ore giornaliere. A Verona la proroga è fino al 30 aprile per non più di sette ore giornaliere (temperatura massima di 19 gradi in casa) e provvedimenti analoghi sono stati adottati da Padova, Vicenza, Treviso e altre città venete. Proroga fino al 26 aprile a Bologna, con l'invito a limitare l'accensione nelle ore più fredde, fino a un massimo di 6 ore giornaliere, e a non superare la temperatura di 19 gradi. A Modena la proroga arriva fino al 28 aprile, a Ravenna al fino al 30.