AGI - Il tribunale di Roma ha convalidato l'arresto del 29enne, originario della Libia, fermato ieri dalla polizia per le tensioni nel corso della manifestazione pro-Palestina nel quartiere romano San Lorenzo. Il ragazzo è accusato di danneggiamento aggravato. L'accusa aveva sollecitato per il 29enne la convalida senza misura cautelare. Secondo quanto ricostruito, il giovane sarebbe saltato su un auto di servizio della polizia di stato, danneggiandola. Per questo era scattato il fermo. Il processo e' stato fissato al prossimo 23 maggio.
In mattinata a piazzale Clodio è in corso un sit-in di alcune decine di studenti davanti alla città giudiziaria. Ieri pomeriggio un gruppo di circa 300 manifestanti ha tentato di fare irruzione nel Rettorato dell'Università La Sapienza dove era in corso il Senato Accademico e sono stati respinti dal personale impegnato in servizio di ordine pubblico. I manifestanti si sono quindi mossi in corteo all'interno dell'università e successivamente hanno tentato anche di fare irruzione nel commissariato. In quel frangente è stato ferito il dirigente del commissariato San Lorenzo dalla 27enne che è stata poi fermata.
Convalidato l'arresto anche dalla 27enne
Arresto convalidato, ma nessuna misura cautelare invece per la 27enne italiana fermata ieri dalla polizia per le tensioni nel corso della manifestazione pro-Palestina nel quartiere romano San Lorenzo. Le accuse nei confronti della ragazza sono quelle di lesioni e resistenza e l'accusa aveva sollecitato la convalida del fermo senza misure cautelari.
"Aveva un colloquio di lavoro questa mattina. Dopo essersi laureata in Sociologia e specializzata in Scienze Politiche e Cooperazione Internazionale nostra figlia stava facendo dei concorsi per lavorare nel volontariato. Sono sicura che ieri, se fosse stata vestita con un tailleur e i tacchi, nessuno le avrebbe fatto nulla: invece l'hanno presa in tre e l'hanno portata via", ha raccontato la mamma della 27enne che, insieme al marito e papa' della ragazza, e' presente a piazzale Clodio per l'udienza. "Era li' con il cane che e' stato lasciato li' e poi ce l'hanno riportato i suoi amici. Lei e' tornata a casa ieri sera accompagnata dai poliziotti e ora e' ai domiciliari", racconta la donna ricordando i viaggi in Palestina della figlia, ma anche il Guatemala.
"Si era spostata sull'America Latina", ha aggiunto. Secondo quanto ricostruito, ieri pomeriggio un gruppo di circa 300 manifestanti aveva tentato di fare irruzione nel Rettorato dell’università dove era in corso il Senato Accademico ed erano stati respinti dal personale impegnato in servizio di ordine pubblico. I manifestanti si erano quindi mossi in corteo all'interno dell’università e successivamente avevano tentato anche di fare irruzione nel commissariato. In quel frangente era stato ferito il dirigente del commissariato San Lorenzo dalla 27enne che è stata poi fermata. Il processo è fissato per il prossimo 22 maggio.
Ventisette feriti tra le forze dell'ordine
Sono 27 i feriti tra le forze dell'ordine e che hanno fatto ricorso alle cure mediche a seguito degli scontri avvenuti ieri all’università' la Sapienza di Roma. È quanto si apprende da fonti della Questura di Roma.
Tra i 27 feriti tra gli appartenenti alle forze dell'ordine a seguito degli scontri con i manifestanti 16 appartengono al Reparto Mobile di Roma, che hanno riportato lesioni come: una frattura composta delle ossa nasali con 20 giorni di prognosi, un'infrazione della falange del dito della mano destra con prognosi 21 di 21 giorni.
Gli altri feriti sono 9 agenti della Questura e due appartenenti all'Arma dei carabinieri.
La cronaca
È stata altissima la tensione ieri all'Università la Sapienza di Roma. Gli scontri tra studenti, circa 300, e forze dell'ordine è stato duro, come lo è il bilancio di una giornata di guerriglia: due arresti, diversi feriti, tra cui alcuni agenti di polizia, studenti contenuti e respinti con scudi e manganelli dalle forze dell'ordine. Studenti che hanno manifestato al grido di "fuori la guerra dall'Università", nel giorno in cui il Senato accademico discuteva della propria posizione di fronte alla guerra che sta infiammando il Medio Oriente dal 7 ottobre scorso (alla fine della giornata è stato sottoscritto un documento che sottolinea il dolore per l'escalation del conflitto, e ribadisce il no a qualunque forma di boicottaggio della collaborazione scientifica).
Il corteo è partito all'interno della città università ma si è spostato e ampliato presto fuori dall'ateneo romano, su viale Regina Elena. È lì che la manifestazione è diventata incandescente ed è stata bloccata dalle forze dell'ordine. È lì che sono cominciati gli scontri. Spinte, qualche manganellata, momenti di tensione altissima nel cuore della città. Uno dei partecipanti è saltato su un auto di servizio della polizia di stato, danneggiandola e per questo è stato arrestato.
I manifestanti, inoltre, hanno danneggiato anche due autovetture del personale di vigilanza interna dell'università al di fuori del Rettorato. Successivamente molti manifestanti hanno tentato di fare irruzione nel commissariato dell'università, senza riuscirci. In questa circostanza i manifestanti sono stati fronteggiati dagli agenti in servizio e un dirigente della polizia è stato aggredito da un manifestante che è stato arrestato. Altri manifestanti si sono diretti verso il commissariato di San Lorenzo dove era stato condotto uno degli arrestati. Alla fine gli arrestati sono due.
Sono un ragazzo di origini straniere di 29 anni e una ragazza italiana di 27 i due fermati dalla polizia per le tensioni nel corso della manifestazione pro-Palestina nel quartiere romano San Lorenzo. Ferito dalla 27enne il dirigente del commissariato.
Il corteo ha preso di mira anche la rettrice Antonella Polimeni, che secondo i manifestanti si era rifiutata di prendere posizione sulla guerra in Medio Oriente. "La mia vicinanza alla Rettrice - ha commentato la ministra dell’università, Anna Maria Bernini. - Quello che sta accadendo all'Università La Sapienza è vergognoso. La protesta legittima non può mai sfociare in violenza e prevaricazione. La decisione del Senato evidenzia che la comunità accademica non accetta imposizioni da una minoranza che vorrebbe isolare le università italiane dal contesto internazionale. La ricerca non si boicotta".
Durissime le condanne dei presidenti di Camera e Senato, Fontana e La Russa e di alcuni ministri. "Piena condanna per le violenze avvenute oggi da parte dei collettivi a Roma", ha scritto su X la premier Giorgia Meloni. "Devastazioni, aggressioni, scontri, assalti a un Rettorato e a un Commissariato, con un dirigente preso a pugni. Questo non è manifestare, ma delinquere. La mia solidarietà al dirigente della Polizia aggredito, a tutte le Forze dell'ordine e ai docenti".
Secondo Domenico Pianese, segretario del sindacato di Polizia Coisp, "le manifestazioni organizzate dai collettivi e dai centri sociali hanno il solo scopo di fomentare e alimentare gli scontri con le Forze dell'Ordine; questi personaggi che scendono in strada e si travestono da manifestanti, in realtà cercano solo un modo per provocare tensione e creare caos". Di tutt'altro tenore un comunicato arrivato in serata nelle redazioni e firmato da alcuni rappresentanti degli studenti del Fronte della Gioventù Comunista: "Sono mesi che noi studenti ci mobilitiamo e che non riceviamo altra risposta se non la repressione da parte dell'ateneo. Oggi avevamo convocato uno sciopero per richiedere una presa di posizione da parte dell'ateneo contro il genocidio in palestina ed il recesso degli accordi militari stipulati da sapienza con aziende belliche e università israeliane. La risposta che abbiamo ricevuto è quella di una Rettrice che conosce soltanto il manganello come metodo di gestione del dialogo con gli studenti".
La violenza non è mai accettabile, da nessun punto di vista e in nessuna forma - ha detto Giovanna Iannantuoni, Presidente della CRUI - "È ancora più irricevibile quando tenta di forzare una decisione assunta democraticamente da un organo di governo di una università. Gli atenei italiani sono e saranno sempre il luogo di confronto di idee e cultura. La rettrice Polimeni ha tutta la mia solidarietà".