AGI - Sono 62 le persone arrestate per le indagini sulla produzione di banconote contraffatte a Napoli. Oltre 200 uomini dell'Arma dei Carabinieri hanno eseguito un'ordinanza emessa dal gip di Napoli, nell'ambito di indagini coordinate dalla Procura di Napoli guidata dal procuratore Nicola Gratteri, che dispone la custodia cautelare in carcere per 48 indagati, gli arresti domiciliari per altri 14 e un divieto di dimora. L'attività di produzione e vendita di banconote avveniva in un'area del centro di Napoli, in particolare nei quartieri Mercato e Pendino, zona sotto il controllo del clan Mazzarella.
Le banconote hanno poi trovato diffusione in tutta Europa, in particolare in Francia. Le banconote venivano realizzate in tagli di 20, 50 e 100 euro e venivano vendute al 10% del valore. La qualità delle banconote era eccellente, al punto che la Bce ha coniato il termine "Napoli Group" per qualificare i gruppi di Napoli e dell'hinterland partenopeo capaci di produrre una contraffazione di alta qualità. Viene contestata nella fattispecie l'aggravante del metodo mafioso in quanto l'attività di produzione e vendita di banconote contraffatte serviva a finanziare il clan camorristico Mazzarella.
Nel corso delle indagini sono stati arrestati in flagranza 3 cittadini francesi che avevano appena acquistato le banconote e si stavano recando all'aeroporto di Capodichino per rientrare nel loro Paese. Nell'arco di un anno di indagini l'introito realizzato dal gruppo di falsari è stato quantificato in 6 milioni di euro per un valore nominale delle banconote prodotte di circa 60 milioni di euro falsi. La valuta contraffatta risulta ancora in circolazione in tutti i Paesi europei, dove quotidianamente viene trovata e sequestrata.