L'indagine è stata avviata nell'ambito delle attività di cooperazione internazionale di polizia ed è stata coordinata a livello nazionale dal Centro per il contrasto alla pedopornografia online (Cncpo) della Polpost.
Durante la perquisizione informatica, delegata dall'autorità giudiziaria di Torino sulla scorta dei primi accertamenti effettuati dalla Polizia Postale, gli investigatori hanno accertato la classificazione specifica in cartelle del materiale raccolto via web, anche grazie al ricorso a chat peer-to-peer anonimizzate. Il giovane è agli arresti domiciliari. I suoi dispositivi informatici sono stati sequestrati.
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