AGI - Peluche ai bimbi del Sant'Orsola ricoverati: Fortitudo e Scaligera, con l'Associazione Bimbo Tu, hanno realizzato oggi il sogno di Dylan Rinco consegnando ai piccoli ricoverati all'Irccs Policlinico S. Orsola di Bologna tutti i peluche raccolti durante la sfida di basket dello scorso 4 febbraio a Verona. A dare lo spunto per l'iniziativa era stato lo stesso Dylan, il 25enne veronese scomparso lo scorso 14 gennaio a causa di un medulloblastoma dell'adulto, un raro tumore del sistema nervoso, in cura presso l'ospedale Bellaria di Bologna.
"Vorrei che durante la partita tra le mie squadre del cuore ci fosse un Teddy Bear Toss da parte di entrambe le tifoserie - aveva confidato ad amici e familiari - . Vorrei che tutti i peluche raccolti finissero nelle mani dei tanti bambini ricoverati nei reparti oncologici. L'ho provato sulla mia pelle, e so che cosa possa significare un giocattolo donato. E' un momento di svago, è un sorriso, è una distrazione. E' una grande medicina". E così, in occasione della delicata sfida sportiva, una volta segnato il primo canestro, era successo, facendo la gioia di Dylan, grande sportivo, appassionatissimo di basket, tifoso della sua Scaligera Basket ma anche della Fortitudo. Un sogno realizzato grazie all'unione delle due squadre e al coinvolgimento delle due tifoserie.
Oggi, come Dylan aveva chiesto, tanti di quei peluche che erano volati in campo in suo onore sono arrivati tra le mani dei piccoli pazienti all'interno della Piattaforma ambulatoriale multispecialista Pediatrica, del Reparto di Neuropsichiatria e Neurochirurgia dell'IRCCS Istituto delle scienze neurologiche, del Reparto di Pediatria d'urgenza. Insieme alla famiglia di Dylan hanno partecipato alla consegna anche Cora Querzè, Direttrice Generale Bimbo Tu, Alessandro Frosini, General Manager Scaligera Basket Verona, il capitano Lorenzo Penna e il compagno di squadra Giulio Gazzotti. Presenti anche Giorgio Archetti, presidente di Fortitudo per il Sociale e la Project Manager, Daniela Del Gaudio.
"Abbiamo conosciuto Dylan durante il suo ricovero presso l'Ospedale Bellaria - racconta Cora Querzè - e da subito siamo rimasti colpiti dalla sua grintosa voglia di vivere, che, con il nostro animo da 'inguaribili ottimisti' si è sposata immediatamente. Come Associazione ci siamo impegnati per essergli a fianco durante i suoi ricoveri a Bologna ed anche nei momenti più difficili il suo coraggio e la sua tenacia non sono mai venuti a mancare. Vogliamo rendergli grazie per il grande esempio che, nel tratto di strada percorso insieme, a noi tutti ha dimostrato".