AGI - Tra le vittime dei presunti accessi abusivi effettuati dal finanziere Pasquale Striano c'è anche monsignor Giovanni D'Ercole, volto familiare al grande pubblico per avere condotto per una ventina d'anni sulla Rai, fino al 2019, programmi religiosi come 'Prossimo tuo', 'Millenium' e 'Sulla via di Damasco'. Nel 2020 si dimise dalla carica di vescovo di Ascoli di Piceno e si ritirò in un monastero in Marocco. E' tornato in Italia all'inizio del 2021 e mantiene un costante contatto coi suoi fedeli sui social. Il presunto spionaggio da parte di Striano risale al 20 gennaio 2020. Gli inquirenti scrivono di "accesso abusivo alla banca dati SIVA sul portale analisti per individuare la presenza di operazioni sospette nei confronti di Giovanni D'Ercole". A ottobre di quell'anno la decisione di dimettersi dopo le polemiche provocate dalle accuse mosse dal religioso nei confronti dell'allora governo Conte di tenere chiuse le chiese per evitare la diffusione del contagio. Una vita molto avventurosa la sua, passata anche da vicissitudini giudiziarie, una delle quali riguardante proprio una presunta rivelazione di segreto d'ufficio. All'epoca, nel 2012, era vescovo ausiliare dell'Aquila e finì coinvolto in un'inchiesta sull'utilizzo dei fondi per la ricostruzione post terremoto nell'ambito della quale maturò l'ipotesi di reato sull'accusa di avere svelato informazioni giudiziarie riservate proprio su quel procedimento. Il processo col rito abbreviato si concluse con la sua assoluzione.
L'ex comandante dei carabinieri di Perugia, "stupito di essere stato spiato"
"Sono stupito e sapere di essere stato spiato e mi dà anche fastidio da privato cittadino, ex generale dell'Arma in pensione, giornalista e ora avvocato e criminologo". Paolo Piccinelli, ex comandante dei carabinieri di Perugia fino al 2017, esprime all'AGI la sua sorpresa per essere finito in quella che la Procura di Perugia descrive come una gigantesca 'rete' di bersagli di accessi abusivi da parte del finanziare Pasquale Striano. Stando agli atti dell'indagine, la ricerca di informazioni illecita sul suo conto attraverso la banca dati SIVA sarebbe avvenuta il 3 marzo del 2020, nei giorni in cui Piccinelli stava per cominciare un'attività di consulenza per la Rai sulle misure di prevenzione e contenimento del Covid. "Non ho niente da nascondere - aggiunge -. Ho anche cercato di capire, senza riuscirci, perchè mi abbiano spiato. Quando sarà il momento mi tutelerò nelle sedi opportune". Piccinelli ha svolto anche l'incarico di capo ufficio stampa dell'Arma.