AGI - Il Tribunale civile di Milano ha stabilito che Muschio Selvaggio, la società che produce l'omonimo podcast, è dello youtuber Luis Sal. Nel provvedimento con cui accoglie il ricorso di quest'ultimo, la giudice Amina Simonetti autorizza la Luisolve srl al sequestro giudiziario della quota pari al 50% del capitale sociale di Muschio Selvaggio riconducibile a Fedez. L'altra metà era già di Sal. Il Tribunale ha nominato l'avvocato Michele Centonze come custode che "eserciterà i diritti inerenti alla quota in sequestro sentiti gli interessati da individuarsi nelle parti del procedimento, nell'interesse della società".
Fedez: "Il tribunale non ha decretato nulla"
"Il tribunale di Milano non ha 'decretato' che le quote appartenenti a me debbano essere vendute a Luis Sal. Anche perché la causa che deciderà sul merito della vicenda non è ancora iniziata. Il giudice ha stabilito che un custode gestirà le mie quote nell'interesse della società 'Muschio selvaggio s.r.l' e non nell'interesse di Sal! Di consegueza non sono stato esautorato da nulla tanto è vero che le puntate continueranno ad andare in onda". Non si fa attendere la replica di Fedez sul caso del podcast dopo la decisione del Tribunale civile di Milano. Fedez la affida ai social, che usa anche per dire "grazie a tutte le persone che sostengono il lavoro di questi dieci mesi a Muschio Selvaggio. Non e' stato un periodo facile per tutte le persone che lavorano a questo progetto. Persone che ringrazio di averci creduto anche quando sembra un podcast finito". Dopodiché, in una storia, il rapper si lascia andare all'ironia. Sembra chiaro il riferimento al periodo particolarmente intenso che sta vivendo, tra le questioni legali del progetto che porta avanti con Mr Marra e la rottura con la moglie Chiara Ferragni: "Comunque ragazzi, se avete cornetti portafortuna, quadrifogli, ferri di cavallo, talismani, potete scrivermi in Dm grazie? Mi servono per un amico".
La motivazione
Nel provvedimento di nove pagine, la giudice Amina Simonetti, nell'accogliere il ricorso di Sal, spiega che "la situazione critica potrebbe creare, se non risolta, rischi concreti al funzionamento dell'assemblea e alla prosecuzione dell'attività di impresa di Mucchio Selvaggio srl". Di qui la decisione del Tribunale di far gestire il 50% di cui è titolare la Doom, riconducbile al cantante, "a un soggetto terzo che possa con equilibrio esercitare poteri di controllo sulla gestione ed esprimere il voto in assemblea". Tutto questo in attesa che si risolva la causa nel merito che potrebbe dare ragione a uno o all'altro.
La giudice affronta la complessa situazione che si è venuta a creare a causa dei "dissidi" tra Fedez e Sal "sorti già da gennaio 2023 e aggravatisi dopo l'aumento del capitale sociale relativi alla conduzione e ai contenuti del programma 'Muschio Selvaggio'" con "Sal che non ha più partecipato alla creazione e alla conduzione del podcast sebbene almeno formalmente invitato più volte a riprendere la trasmissione". I contrasti tra i soci sono sfociati nella revoca "per inadempimento" da parte della società di Fedez dell'amministratore Zubaer Adbhhuiya Hossain, espressione della società di Sal. Pronta la risposta dello youtuber che ha sostenuto di essere stato estromesso dalla gestione comune della Muschio Selvaggio srl dalla co amministratrice Annamaria Berrinzaghi, la madre del cantante, "che avrebbe posto in essere condotte ostruzionistiche per avere il controllo assoluto delle attività della Mucchio Selvaggio srl".
A questo punto, è scattata una clausola dello statuto societario in base alla quale la Doom ha offerto alla Luisolve di acquistare la quota di quest'ultima per 250mila euro. Ne sono seguite altre offerte e controfferte con Sal che a un certo punto ha ritenuto che si fosse perfezionato l'acquisto del 50% delle quote dell'ex amico, che lo ha negato. In attesa di un giudizio di merito davanti al Tribunale che dirimesse se l'acquisto ci sia stato o meno, la difesa di Sal ha chiesto il sequestro giudiziario delle quote di Fedez. Per la difesa di Sal, rappresentata dall'avvocato Nicolo' Ferrarini, c'era il pericolo che Fedez vendesse la sua quota a un terzo e che la madre del cantante portasse avanti una gestione "in spregio dei diritti di paternità del podcast in capo a Sal". Pericoli che per la giudice non ci sono visto che per statuto la società non può essere venduta a terzi per i prossimi 5 anni e che risulta che Sal sia stato invitato più volte a riprendere il programma. Anzi: Berrinzaghi ha gestito in modo oculato il momento critico nella prospettiva della "conservazione del valore del podcast".