AGI - Roberto Vannacci indagato per peculato e truffa dalla procura militare. Una nuova bufera travolge il generale del 'Mondo al contrario' e, questa volta, a finire 'sotto inchiesta' non sono le sue idee riportate nel libro bestseller, ma il periodo - tra il 7 febbraio 2021 e il 18 maggio 2022 -, in cui l'ufficiale si trovava a Mosca come addetto militare. In quei 15 mesi - scrive il 'Corriere della sera' -, Vannacci avrebbe commesso, è questa al momento la contestazione mossa dalla procura militare, i reati di peculato e truffa.
I magistrati hanno aperto l'inchiesta dopo la trasmissione degli atti da parte della Difesa che, al termine dell'ispezione ministeriale, contesta al generale: indennità di servizio per i familiari percepite illecitamente, spese per benefit legate all'auto di servizio non autorizzate, rimborsi per l'organizzazione di eventi e cene che in realtà non sarebbero stati organizzati. Gli atti sarebbero stati trasmessi, oltre che ai pm militari, anche alla magistratura ordinaria e a quella contabile. Perché, secondo il quotidiano, l'informativa finale evidenzia "criticità, anomalie e danni erariali nelle autocertificazioni e richieste di rimborsi depositate" che, a parere degli ispettori "devono essere valutate dall'autorità giudiziaria".
Per Vannacci è un duro colpo. "Sono rimasto malissimo. Sono demoralizzato, sfiduciato e preoccupato. Quando un uomo delle istituzioni viene accusato di averle tradite è la peggiore offesa che si possa fare": queste le prime parole, secondo quanto apprende l'AGI, del generale, che, questa mattina, si è confidato per circa tre ore con Domenico Leggiero, presidente dell'osservatorio militare e suo grande amico.
La Lega: "Vogliono intimidirlo e minacciarlo"
Ma l'indagine non cambia l'atteggiamento del partito di Matteo Salvini, che, nelle settimane scorse, ha più volte espresso l'auspicio di candidare il generale come indipendente nelle liste della Lega alle Europee di inizio giugno. Da via Bellerio si parla di indagine "a orologeria" e si esprime "stima immutata" nei confronti di Vannacci. Anche se poi si precisa che ogni decisione su una eventuale candidatura è una personale e non si intende fare pressioni per influenzare le scelte dell'ufficiale.
"Vannacci è un uomo amato dai cittadini e scomodo al palazzo - si commenta da via Bellerio -. Visto che non riescono a intimidirlo in altro modo ci provano con inchieste e minacce. La nostra stima nei suoi confronti non cambia, anzi aumenta". "Devo dire che mi ha assolutamente sorpreso la cosa, mi dispiace per il generale Vannacci che per tanti anni ha servito questo Paese. Non credo che però complichi la vita della Lega", commenta il vice ministro leghista alle Infrastrutture, Edoardo Rixi. "Mi auguro che non c'entri niente con le sue scelte eventuali di scendere in politica o meno - aggiunge -. Credo che in un Paese come il nostro chi sceglie di partecipare alla vita pubblica debba avere gli stessi diritti di chi sceglie di non farlo".
Più articolata la versione di Leggiero. "Ho parlato con Vannacci due giorni fa, ieri e questa mattina per un tempo lunghissimo, ho perso il conto. Ci stiamo confrontando: lui dovrebbe candidarsi con chi è indipendente da un certo sistema e quindi né con la Lega né con Fratelli d'Italia. Gli unici che possono rappresentare le sue idee e tutelare le sue battaglie sono quelli di 'Indipendenza!'", afferma il presidente dell'osservatorio militare. "Vannacci mi ha detto che si aspettava questa operazione contro di lui", aggiunge.
"Nella Lega, dopo le Europee, puntano a far fuori Salvini, che cercava Vannacci per recuperare consenso, e in Fratelli d'Italia non lo vogliono dopo le polemiche con il ministro Crosetto", dice. Leggiero spiega che non crede assolutamente alle accuse. "Vannacci non farebbe una cosa del genere nemmeno se scendesse nostro Signore a terra. Questa è la differenza tra un ufficiale come lui e un quaraquà", conclude.
Il legale: "Chiariremo ogni aspetto"
Più diplomatiche le dichiarazioni che il generale ha affidato al suo difensore, l'avvocato Giorgio Carta. "Le notizie diffuse oggi dalla stampa riguardo al generale Vannacci risultano fare riferimento ad attività d'ufficio già accuratamente ricostruibili dall'interessato oltreché del tutto regolari - afferma il penalista -. Ovviamente, nel rispetto del codice dell'ordinamento militare, tutti i chiarimenti del caso saranno forniti nelle sole sedi istituzionali". "Contrariamente a quanto riportato dai media, il generale Vannacci è assolutamente sereno, continua la sua attività divulgativa e presenterà le proprie considerazioni nelle sedi opportune", conclude Carta.