"Tutti fanno campagna elettorale rivendicando sardità, autonomia e autodeterminazione", evidenzia la segretaria nazionale dei Rossomori, "salvo poi presentarsi all'ombra dei tanti vicere' romani e padani che oggi attraversano la Sardegna per sostenere i loro candidati. Trovo tutto ciò contraddittorio quanto meno, in alcuni casi anche offensivo. La sfilata ministeriale e dei tanti leader nazionali niente ha a che vedere con una Sardegna forte, dignitosa, a schiena dritta. Viceversa rimanda alla Sardegna con il cappello in mano, pronta a offrire le sue risorse, il suo territorio, la sua bellezza, la sua ricchezza a interessi altri. Che niente hanno a che vedere con i nostri".
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