Durante la campagna elettorale dell'anno scorso, Milei aveva aspramente criticato il pontefice, accusandolo di interferenze politiche e definendolo un “imbecille” che “promuove il comunismo” salvo poi tornare sui suoi passi in un'altra intervista in cui lo descriveva come "l'argentino più importante della storia".
Un video dell'incontro diffuso dal Vaticano mostrava i due uomini che sorridevano e scherzavano, e il presidente faceva regali a Francesco, tra cui biscotti argentini che si dice gli piacciano, hanno detto i funzionari. Milei ha anche abbracciato forte il Papa quando si sono incontrati brevemente domenica nella Basilica di San Pietro, in occasione della messa papale per la prima santa argentina.
Il presidente ha chiesto a Francesco di visitare l'Argentina, un viaggio che il papa, 87 anni, ha detto che gli piacerebbe fare. Ma non è stata ancora fissata la data per la visita, che sarebbe la prima da quando è diventato capo della Chiesa cattolica nel 2013.
Durante la giornata il presidente argentino ha anche incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il primo ministro Giorgia Meloni.
Milei e Papa Francesco sono entrambi nati a Buenos Aires ma hanno visioni diverse del mondo. Il primo è un economista liberale e scettico sul cambiamento climatico, impegnato nel tentativo di deregolamentare l’economia argentina, l’altro è un paladino dei poveri che attacca regolarmente il potere dei mercati finanziari e incolpa l’umanità per il riscaldamento globale.
Dopo i colloqui, Milei ha incontrato il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin e il ministro degli Esteri de facto Paul Richard Gallagher.
Tra i temi di discussione, Milei e Francesco "hanno affrontato il programma del nuovo governo per contrastare la crisi economica", si legge in una nota vaticana.
Circa il 40% degli argentini vive in povertà, mentre l’inflazione paralizzante supera il 200%. Eletto sull’onda della rabbia accumulata dopo decenni di crisi economica, Milei ha intrapreso una massiccia deregolamentazione economica tramite decreto presidenziale.
Il suo pacchetto di riforme ha però incontrato un ostacolo la scorsa settimana, quando il Parlamento lo ha rimandato in commissione per una riscrittura, spingendo Milei a scagliarsi contro i suoi avversari, definendoli “criminali” e “traditori”. A gennaio, Milei ha inviato una lettera al papa, affermando che una visita "avrebbe portato a un processo di pace e fratellanza per tutti gli argentini, desiderosi di superare divisioni e scontri".