AGI - Il ministro dell'agricoltura Francesco Lollobrigida è arrivato al presidio di via Nomentana, dove i trattori stanno attendendo di partire per il corteo autorizzato sul Grande Raccordo Anulare. "Non sono venuto a fare comizi e non ne farò. Noi non siamo disponibili a rinunciare all'agricoltura, al nostro cibo, persone che vogliono soltanto lavorare e far crescere le proprie famiglie. Vi garantisco l'impegno. Sarò sempre pronto a confrontarmi con persone a cui stringo la mano di persone che lavorano."
"Quando incontri il mondo degli agricoltori, in qualsiasi forma, va sempre bene", ha aggiunto il ministro. Uno degli agricoltori ha risposto: "Finiti noi agricoltori è finita l'Italia, ministro" e Lollobrigida ha risposto: "Non solo l'Italia". "Avremo altre occasioni per incontrarci - ha detto Lollobrigida - ministero non è casa mia, ma casa vostra".
Le richieste e i doni degli agricoltori
"Non ci dimentichi", dice un agricoltore a Lollobrigida. Numerose le strette di mano: il ministro sta facendo il giro del presidio. Un agricoltore ha regalato al ministro una fetta di pane con l'olio. Brindisi con altre persone presenti. Al ministro sono stati regalati arrosticini di pecora da un rappresentante della delegazione abruzzese.
È partito il corteo
È iniziata la marcia degli agricoltori dal presidio della Nomentana 1111. "Andiamo sul Raccordo", dice un agricoltore. I mezzi agricoli, circa 200 trattori, sono scortati dalla polizia, che sta garantendo l'ordine pubblico e la sicurezza. Sono decine le bandiere tricolore e cartelli. Molti suonano il clacson. Tra i mezzi in testa ce n'è uno con un cartello: "Riscatto Agricolo, avanti tutta, difendiamo la nostra agricoltura". Un altro ha un manifesto funebre con la scritta "agricoltura".
Intorno all’1:50 di sabato 10 febbraio i trattori in corteo sul Grande Raccordo Anulare, dopo aver completato il giro, hanno cominciato a tornare al presidio della Nomentana. Molti i colpi di clacson che hanno squarciato il silenzio della notte. Alcuni agricoltori hanno 'sparato' a tutto volume l'inno di Mameli. “Quello che ci farebbe davvero contenti è se riuscissimo a portare a casa il risultato, i punti per cui siamo qui”, le parole di Massimo, un agricoltore in corteo.