La perizia psichiatrica, ordinata dal gip, ha stabilito che l'uomo che si è scagliato contro l'immunologo Francesco Le Foche, nonostante la diminuita capacità di intendere e di volere al momento del fatto, può affrontare il dibattimento in tribunale
AGI - Nonostante la diminuita capacità di intendere e di volere al momento del fatto, l'accusato può affrontare il processo davanti ai giudici del tribunale di Roma. E' quanto emerso nella perizia psichiatrica disposta dal gip per l'uomo che ha aggredito lo scorso ottobre l'immunologo Francesco Le Foche nel suo studio medico di via Po, nella Capitale. L'aggressore, che aveva prima colpito Le Foche con un fermacarte e poi lo aveva preso a calci e pugni, era stato fermato da un poliziotto libero dal servizio che aveva sentito le urla provenire dallo studio del professore, già primario al Policlinico Umberto I e impegnato nel contrasto al Covid-19.
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