AGI - Giulia Cecchettin finalmente dottoressa. La cerimonia di conferimento della laurea è stata celebrata questa mattina all'Università di Padova. Un traguardo dal grande valore simbolico per la giovane 22enne, la cui vita è stata stroncata dal fidanzato Filippo Turetta a soli cinque giorni dalla laurea in Ingegneria Biomedica. Dei due fidanzati si erano perse le tracce lo scorso 11 novembre dopo una serata trascorsa assieme. Ne era nata una lunga "caccia all'uomo" visto che fin da subito si era esclusa l'ipotesi di un allontanamento spontaneo.
Ricerche a tappeto con ogni tipo di mezzo e tecnologia che si sono drammaticamente interrotte sabato 18 novembre, una settimana esatta dall'inizio delle ricerche, quando il corpo senza vita della giovane è stato ritrovato nei pressi del lago di Barcis, in provincia di Pordenone.
Le indagini rivelarono che la giovane era stata accoltellata più volte e che il suo cuore aveva smesso di battere la sera stessa della scomparsa dei due, dopo una cena che doveva essere chiarificatrice. Filippo Turetta è stato invece trovato il giorno successivo, il 19 novembre, vicino a Lipsia, in Germania, a bordo della sua auto, lungo l'autostrada A9. Un femminicidio che ha toccato forse più di altri l'Italia intera vista la giovane età dei due e le febbrili ricerche che per giorni hanno tenuto viva la speranza per un lieto epilogo della vicenda. Dopo la "panchina rossa" tra i viali che Giulia ha attraversato tante volte, l'Ateneo di Padova pochi giorni fa ha istituito diversi premi e donazioni che portano il nome della giovane. Il Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione (DEI) dell'Università di Padova ha creato 10 premi di laurea riservati alle studentesse; l'Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi del Veneto (OPPV) ha donato finanziamenti per tre premi di laurea magistrale in ambito psicologico e Riviera Donna APS, associazione impegnata da anni nel sostegno e tutela delle donne, ha istituito due ulteriori premi di laurea.
Il papà: "Eri gigante, hai provocato uno squarcio nelle nostre coscienze"
"In questi giorni ho incontrato molti amici e persone che ti conoscevano e mi hanno raccontato episodi che non conoscevo ma che confermano ancora una volta quanto speciale tu fossi. Hai provocato uno squarcio nelle nostre coscienze e nella mia per primo. Ero fiducioso che avresti fatto grandi cose ma non mi rendevo conto di che gigante tu fossi". L'ha detto Gino Cecchettin, ricordando la figlia Giulia. "Farò il possibile perché il tuo nome e il tuo esempio di vita possa spingere le persone a riflettere sull'importanza dell'empatia e della solidarietà che tu nella tua semplicità hai incarnato in modo esemplare - ha poi aggiunto - inutile dire che non c’è giorno in cui non sentiamo la tua mancanza. Mi manchi, ci manchi più dell'ossigeno. Sarai per sempre nel mio cuore e di chi ti ha amato e conosciuto".
La sorella Elena, "Hai fatto tante cose belle"
"Non sai quanto io sia fiera di te, sono sempre stata fiera di te, ero sempre ammirata da te, così carina, dolce, un piccolo genietto. Guarda cosa sei riuscita a fare!", ha detto Elena Cecchettin ricordando la sorella. "Ci hai fatto sentire famiglia anche quando è mancata la mamma - ha proseguito - come quanto tornavi per pranzo per non far sentire nessuno da solo. Mi sono sempre sentita inclusa. Riuscivi sempre a trovare la via quando le strade della mia ma mente si confondevano" ha poi aggiunto. "Tante cose che non ci devono però far mai dimenticare, mai, quante altre cose belle avresti potuto fare se la tua vita non fosse stata interrotta. Complimenti ingegnere" ha concluso.
"Non so come fare a sparire dalla sua vita", confidava la studentessa in un messaggio vocale a una amica. Il racconto del 22enne alla polizia tedesca che lo ha trovato con un coltello: "Ho ammazzato la mia fidanzata, ho vagato questi sette giorni perché cercavo di farla finita". I tempi dell'estradizione saranno rapidi
Prime evidenze dall'autopsia sul corpo della ragazza uccisa nella zona industriale di Fossò, tra Padova e Venezia. Possibili nuovi aggravanti per il giovane, che ha ammesso nuovamente le sue responsabilità in nove ore di interrogatorio
Il colloquio, nel carcere di Verona, è durato un'ora circa. Il ragazzo, indagato per l'omicidio di Giulia Cecchettin, aveva più volte espresso il desiderio di poter incontrare il padre e la madre
Il papà di Giulia il giorno dopo il funerale: "Ai suoi genitori do un grande abbraccio. La battaglia contro la violenza di genere andrà avanti"
La nonna: "Fatico a pensare che non sia più qui"
"È un'emozione grandissima, io qua non c'ero mai stata... allo stesso tempo mi emoziona pensare che non ci sia più la mia bambina e non sia qui a godersi questa cerimonia faccio a fatica a pensarlo". Lo ha detto Carla Gatto, nonna di Giulia, a pochi minuti dall'inizio della cerimonia.
La rettrice: "Era un primo violino"
"Giulia era un primo violino ovvero un punto di riferimento. Quando noi docenti facciamo lezione individuiamo tra gli studenti un 'primo violino', ovvero uno studente che tra tutti puo' darci un feedback. Giulia era cosi'". L'ha detto la rettrice dell'universita' di Padova Daniela Mapelli.
Il 'papiro'
Un papiro di laurea dedicato a Giulia è stato affisso, come da tradizione padovana, nei pressi del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione. Gli amici hanno deciso di dedicarle il classico omaggio che raccoglie come da tradizione foto e aneddoti buffi e divertenti del laureato.