AGI - Dieci persone sono risultate positive al vaiolo delle scimmie. Si tratta di un'infezione virale che si manifesta principalmente attraverso delle eruzioni cutanee con vescicole, linfonodi ingrossati e febbre. I casi sono emersi nell'area di Firenze e provincia a partire dalla seconda settimana di gennaio. E' stato un medico di famiglia nel Mugello il primo a intuire e segnalare un paziente sospetto. Poi le analisi hanno dato conferma. E' quanto anticipato stamani sul quotidiano La Repubblica. L'infezione generalmente si trasmette tramite contatto stretto, a maggior ragione se è di tipo sessuale, tra persone infette. La trasmissione può avvenire anche in caso di contatti mediati da indumenti, ma prevalentemente avviene con il contatto fisico.
Secondo la letteratura il "vaiolo delle scimmie" è così chiamato perché l'infezione fu identificata per la prima volta nelle scimmie nel 1958, mentre il primo caso nell'uomo risale al 1970. Il vaiolo delle scimmie è endemico (ovvero stabilmente presente nella popolazione) nelle regioni della foresta pluviale tropicale dell'Africa centrale e occidentale.
Il primo focolaio al di fuori dell'Africa è stato registrato del 2003 negli Stati Uniti e si trattava di un focolaio legato a un'importazione di mammiferi infetti. Dal 2018 al 2021 sono stati segnalati al di fuori dell'Africa 12 casi di vaiolo delle scimmie associati a viaggi. Nel 2022, per la prima volta, sono stati segnalati negli Stati membri dell'Unione Europea e nel mondo (in paesi non endemici) molti focolai non riconducibili ai viaggi o all'importazione di mammiferi. Per questo motivo l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato il vaiolo delle scimmie un'emergenza di salute pubblica internazionale e sta collaborando con le autorità sanitarie dei diversi Paesi per prevenire un'ulteriore diffusione dell'infezione.