AGI - Truffa aggravata dalla 'minorata difesa' degli acquirenti del pandoro Balocco con lo zucchero a velo rosa. La Procura di Milano cambia passo nell'indagine sulla promozione per beneficenza del dolce natalizio griffato da Chiara Ferragni iscrivendo nel registro degli indagati sia l'influencer sia Alessandra Balocco, l'amministratrice delegata e presidente della ditta.
"Ho piena fiducia nella magistratura" è la prima reazione dell'influencer, assistita dagli avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana. "Sono serena - ha aggiunto in una nota - perché ho sempre agito in buona fede e sono certa che ciò emergerà dalle indagini in corso".
I nuovi controlli
La svolta è stata segnata dall'incursione della guardia di finanza nell'azienda a Cuneo per acquisire nuovi documenti rispetto a quelli già raccolti nel fascicolo dell'Antitrust che ha multato due società dell'imprenditrice (Fenice e The Blonde Salad TBS Crew) per poco più di un milione di euro e Balocco per 420mila euro. A Ferragni e Balocco non è stato consegnato un avviso di garanzia.
La scelta di contestare la truffa aggravata ha consentito agli inquirenti di 'superare' l'ostacolo della querela, necessaria nei casi di 'truffa semplice'. Al momento nessuno dei presunti danneggiati, che hanno comunque 90 giorni di tempo da quando l'Antitrust ha reso nota la vicenda, ha presentato una denuncia.
La 'minorata difesa'
L'accusa di 'minorata difesa' tocca Ferragni nel cuore del suo business, il web. Secondo una costante giurisprudenza della Cassazione, viene data per assodata la 'minorata difesa' quando la presunta truffa sia stata messa a segno online. Questo perché "la distanza tra il luogo dove si trova la vittima, che di norma paga in anticipo il prezzo del bene venduto, e quello in cui invece si trova l'agente, determina una posizione di maggior favore di quest'ultimo consentendogli di schermare la sua identità, di non sottoporre il prodotto venduto ad alcun efficace controllo preventivo e di sottrarsi alle conseguenze della propria condotta".
Cosa sostiene l'Antitrust
Nel documento dell'Antitrust vengono sottolineati "tutti i post e i repost e le stories pubblicate dalla signora Ferragni nelle quali lasciava intendere di essere parte attiva nella donazione all'ospedale Regina Margherita di Torino".
Il prezzo del pandoro era di oltre 9 euro, quasi tre volte di più di quello 'classico'. I consumatori sarebbero stati "indotti in errore rafforzando la loro percezione di poter contribuire alla donazione". Questo "avrebbe limitato considerevolmente la libertà di scelta dei consumatori facendo leva sulla loro sensibilità verso in particolare iniziative in aiuto dei bambini".
Il focus della Procura
La Procura tuttavia ha un focus diverso basato sul codice penale e non le bastano gli elementi dell'Antitrust per valutare se la vicenda vada approfondita in un processo. Di qui la ricerca di nuove carte. Una difficoltà potrebbe essere quella di individuare l'"ingiusto profitto" ottenuto da Ferragni. L'influncer ha ottenuto un milione di euro di cachet che comunque non era previsto variasse a seconda delle vendite. Si può immaginare un 'guadagno d'immagine', arduo pero' da quantificare.
A breve le indagate e altre persone coinvolte nell'affare saranno convocati e Ferragni avrà la possibilità di spiegare la sua versione dei fatti. Nella nota, l'influencer si è anche dichiarata "profondamente turbata per la strumentalizzazione di una parte dei media che diffonde notizie non rispondenti al vero".
La posizione di Balocco
"Balocco è una società guidata dalla stessa famiglia da quasi 100 anni, abituata a 'far parlare' i propri prodotti; la sobrietà fa parte dello stile della famiglia, incline al lavoro ma riservata, poco esposta a livello mediatico. Le recenti vicende, in particolare gli sviluppi della giornata odierna, ci hanno profondamente turbato, anche pensando ai valori che ci guidano e all'etica che ci ha sempre contraddistinto. Da oltre un anno, e soprattutto nelle ultime settimane, sono state riportate numerose informazioni non corrette, anche frutto di scarsa conoscenza, di errata interpretazione dei fatti, e in alcuni casi di strumentalizzazione".
Ad affermarlo, l'azienda dolciaria Balocco, a proposito della vicenda dei pandori griffati Chiara Ferragni. "Siamo fortemente dispiaciuti che l'iniziativa sia stata fraintesa da molti - spiega l'azienda - collaboreremo con le autorità, in cui riponiamo piena fiducia, certi che emergerà la nostra assoluta buona fede, e continueremo a impegnarci a creare prodotti di qualità da offrire ai consumatori in Italia e nel mondo, anche per tutelare chi è legato all'azienda, a partire dalle famiglie di chi lavora con noi". "E proseguiremo a fare del bene, come già facciamo da tempo, mettendo con ancor piu' forza i nostri valori al centro di tutti i nostri progetti" conclude Balocco.
Chiara Ferragni riappare sui social
Chiara Ferragni rompe il silenzio social. L'influencer, che non faceva post dal drammatico video di circa tre settimane fa sulla vicenda Balocco, ha inserito in serata una brevissima storia sul suo profilo Instagram. Nel post è ripresa una scritta neon con luce rosa a forma di cuore 'Addicted to love' (dipendente dall'amore, titolo di una canzone di Robert Palmer del 1986) sopra una coppetta di vetro vuota, con scritto 'Gelato e famiglia' e l'emoticon delle mani giunte per ringraziare.