AGI - "Assassini" è la scritta di colore nero comparsa questa mattina sul muro laterale, che da' sulla centralissima via Pretoria a Potenza, della chiesa della Santissima Trinità, nel cui sottotetto, il 10 marzo 2010, fu trovato il cadavere di Elisa Claps, la ragazza potentina scomparsa e uccisa il 12 settembre 1993.
La chiesa è stata riaperta al culto, il 24 agosto scorso,e il 2 novembre si è tornati a celebrare messa.
Delitto irrisolto per 17 anni
Elisa Claps fu uccisa il 12 settembre del 1993 da Danilo Restivo. 16 anni lei, 22 lui, ex studente di giurisprudenza che condusse la ragazzina nel sottotetto della Santissima Trinità e lì le usò violenza prima di colpirla con 13 coltellate. Restivo, condannato in via definiva a 30 anni di carcere, nascose il corpo di Elisa tra calcinacci e fogliame. Ma quel che rimaneva della ragazzina fu trovato 17 anni dopo, nel marzo 2010, dopo la segnalazione di due donne incaricate della pulizia dei locali.
Restivo all'epoca fu arrestato prima in Inghilterra, dove è tuttora detenuto per l'omicidio, avvenuto con modalità analoghe a quello di Elisa Claps, della sarta vicina di casa Heather Barnett. Per quel delitto sta scontando 40 anni di carcere. L'unico colpevole si è sempre professato innocente, ma la sua condanna fu possibile grazie alla tenacia della madre di Elisa, Filomena Iemma e del fratello Gildo Claps, che hanno sempre creduto che la morte di Elisa fosse strettamente collegata alla chiesa della Santissima Trinità e a comportamenti omertosi di alcuni religiosi.