AGI - Un milione di euro di risarcimento a favore delle 94 vittime del naufragio avvenuto il 26 febbraio scorso a Steccato di Cutro nel quale sono morti 94 migranti, tra i quali 35 minori, e ha registrato un numero imprecisato di dispersi: è quanto chiede l'avvocatura dello Stato che oggi si è costituita parte civile nel processo che si sta celebrando con rito abbreviato davanti alla gup Elisa Marchetto nei confronti di uno dei quattro scafisti alla sbarra, Ufuk Gun, turco di 28 anni.
Il giudice ha ammesso la richiesta di costituzione di parte civile della Presidenza del consiglio e del ministero dell'Interno, rappresentata in aula dall'avvocatura dello Stato, ma anche quella della Regione Calabria che ha avanzato alla gup una richiesta di risarcimento per i familiari delle vittime di 500 mila euro. Accolte anche le costituzioni di parte civile di superstiti e dei familiari dei migranti periti nel naufragio. L'udienza preliminare è stata rinviata al prossimo 7 febbraio su richiesta del difensore di Ufuk, l'avvocato Salvatore Falcone, per ascoltare l'imputato.
Analoga richiesta di risarcimento è stata avanzata sia dall'avvocatura dello Stato sia dalla Regione Calabria. Nel processo che si sta celebrando con rito ordinario nella stessa mattinata di oggi, davanti al Tribunale di Crotone, il collegio giudicante deve decidere se ammettere la costituzione di parte civile della Presidenza del consiglio e del ministero dell'Interno e quella della regione Calabria alla quel si sono opposti i difensori degli altri tre scafisti imputati ritenendola tardiva. Il Tribunale, allo stesso tempo, deve decidere sulla richiesta di estromissione dal processo avanzata dalla Consap che rappresenta il fondo di garanzia vittime della strada e degli incidenti in mare.
Estromesso il Fondo vittime della strada
Non sarà il fondo di garanzia per le vittime della strada e del mare a risarcire i familiari dei 94 migranti morti nel naufraggio avvenuto a Steccato di Cutro il 26 febbraio scorso nè i superstiti di quella tragedia.
Il Tribunale di Crotone ha accolto la richiesta di estromissione dal processo che era stata avanzata dagli avvocati di Consap, società partecipata dal ministero dell'Economia, presso cui è costituito il fondo. Il collegio penale, presieduto dal giudice Edoardo D'Ambrosio, ha infatti ritenuto sussistente la lesione del diritto di difesa che gli avvocati dello studio Coppi, subentrato allo studio dell'avvocato Giulia Bongiorno nella rappresentanza della Consap, avevano sostenuto ad inizio udienza per la mancata presenza della parte all'incidente probatorio tenuto nei mesi scorsi. A far fronte ai risarcimenti, pertanto, saranno soltanto, in caso di condanna, i presunti scafisti alla sbarra che dovranno risacire eventualmente anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il ministero dell'Interno così come la Regione Calabria, oggi tutti ammessi dal Tribunale come parti offese nel processo. Boverno e Regione hanno chiesto rispettivamente un milione di euro e 500 mila euro di risarcimento.