AGI - "Appello rifiutato. Deadline a lunedì. Nel frattempo lavoriamo ad altri percorsi". Lo scrive su X il legale della piccola Indi Gregory, Simone Pillon. Intorno alle 18:00 è arrivata la decisione della Corte d'Appello sul trasferimento della bambina in Italia per proseguire le cure all'Ospedale Bambino Gesù.
Il giudice della Corte d'Appello ha ribadito la validità del pronunciamento in primo grado che aveva stabilito di staccare le macchine che tengono in vita Indi, affetta da una malattia rara e che tale procedura debba avvenire in un Hospice attrezzato e non a casa. Inoltre, è stato escluso il trasferimento in Italia dove la bambina nei giorni scorsi aveva anche ottenuto la cittadinanza.
Lunedì, quindi si dovrebbero interrompere le cure, ma un nuovo tweet del legale avverte "Sembra che vogliano staccare tutto già domani portando la bambina all'Hospice. Io non ho parole. Se così fosse non ci sarebbe più tempo per nulla..."
"Volevamo che Indi andasse in Italia nella speranza che si potesse fare una terapia, che si potesse curarla: poi c'è stata questa decisione, e non era più possibile farlo" così a "Cinque minuti" da Bruno Vespa su Rai Uno il papà della piccola Indi, Dean Gregory che ha aggiunto "so che il governo italiano sta facendo il possibile in questo senso, quindi seguiremo questa strada".
La reazione del governo italiano
Il governo italiano ha chiesto alla Gran Bretagna il trasferimento in Italia di Indi Gregory, in base alla Convenzione dell'Aia del 1996.
A quanto si apprende, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avanzato tale richiesta in una lettera indirizzata al Lord Cancelliere e Segretario di Stato per la Giustizia del Regno Unito "al fine di sensibilizzare le autorità giudiziarie" inglesi.
Nella missiva, inviata a Hon Alex Chalk, si legge: "Le scrivo in qualità di Autorità Centrale responsabile dell'attuazione della Convenzione dell'Aia del 1996 e della promozione della cooperazione tra gli Stati per raggiungere gli obiettivi della Convenzione, che entrambi i nostri Paesi hanno ratificato.
La cittadina italiana Indi Gregory, nata a Nottingham, è stata ricoverata all'ospedale QMC di Nottingham il 24 febbraio 2023 in gravi condizioni. L'ospedale dove è ricoverata - afferma Meloni - ha proposto ai genitori, nell'esercizio della potestà genitoriale, un piano di cure che prevede, in particolare, la sospensione compassionevole del supporto di terapia intensiva entro un periodo di sette giorni".
"Tale termine termina oggi alle ore 17:00. I suoi genitori non erano d'accordo" e "hanno preso in considerazione la proposta da un altro ospedale, l'OPBG (Ospedale Bambino Gesù) di Roma, eccellenza mondiale nell'assistenza pediatrica, perchèpiù adeguata al miglior interesse della bambina".
"I genitori della cittadina italiana Indi Gregory - prosegue il premier nella lettera - si sono rivolti al giudice inglese per chiedere la possibilità di trasferire la bambina in Italia, ma l'autorità giudiziaria inglese ha negato questa possibilità. Nello spirito di promozione della collaborazione tra le autorità statali, che la Convenzione dell'Aia ci delega come Autorità Centrali, vi chiedo cortesemente di attivare la procedura di cui all'art. 32, par. 1, lett. b) della Convenzione"
"Lo scopo è che voi possiate mettere a conoscenza formalmente l'autorità giudiziaria del vostro Paese che sta esaminando la questione, cioè il giudice Peel della High Court di Londra, e poi la Corte d'Appello, della possibilità per la bambina di accedere al protocollo terapeutico proposto da un importante ospedale pediatrico del mio Paese".
"Credo fermamente che ciò sia nell'interesse della bambina: non le causerà alcun dolore, come assicurano i nostri medici, e le darà solo un'ulteriore concreta opportunità di vivere una vita dignitosa. Spero - conclude Meloni nella lettera - che possiate accogliere questa mia richiesta, in tempo per consentire a Indi di accedere a questa possibilità, nello spirito di collaborazione che da sempre caratterizza i rapporti tra i nostri due Paesi".