AGI - Falsificavano i documenti per avere un contratto assicurativo vantaggioso, che poi rivendevano e il più delle volte intestavano le polizze anche a persone morte da tempo. Dichiaravano residenze false per evitare i controlli e sceglievano le località dove in genere il premio assicurativo è più basso per un rischio minore.
Una truffa da capogiro, con 274 persone indagate per frode assicurativa. 14 di queste devono rispondere anche di falsità materiale commessa da privato e sostituzione di persona. Il giro d'affari ammonta a circa 700 mila euro e il nucleo di polizia giudiziaria di Trieste ha lavorato per 2 anni per ricostruire tutta la trama.
Gli investigatori sono partiti da un documento presentato per stipulare un contratto Rc auto. Documento che è risultato falso, ma che ha portato gli agenti a risalire a tutta la filiera, operativa tra Napoli, Pescara e Cosenza ma che operava su compagnie assicurative in tutta Italia. Almeno una settantina le agenzie truffate. E tra i danneggiati anche persone totalmente ignare della trama ordita.